In nostro recente articolo, consultabile
cliccando qui, abbiamo parlato dell’
obbligatorietà del
Green pass per i lavoratori a partire dal
15 ottobre.
In base alle ultime disposizioni, i lavoratori
sprovvisti di
Green pass verranno considerati
assenti ingiustificati fino alla presentazione della certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021 (data in cui terminerà lo stato di emergenza)
senza conseguenze disciplinari e con il
diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata
non è dovuta la retribuzione né altro compenso, con impatto anche sulla maturazione del Tfr. I lavoratori che non comunicheranno tempestivamente all’azienda di non possedere il Green pass verranno
sanzionati con una
multa che va
dai 600 ai 1.500 euro, e sono previste anche
conseguenze disciplinari.
In questo momento delicato per le aziende, sicuramente le
agenzie investigative possono rappresentare degli importanti
punti di riferimento per la
tutela aziendale, effettuando dei
controlli sui dipendenti che potrebbero adottare delle
condotte illecite.
Particolarmente richieste sono, ad esempio, le attività di
web intelligence,
OSINT e
SOCMINT per individuare, attraverso l’analisi delle
fonti aperte e dei
social network dei
dipendenti sui quali vi è maggiore sospetto, l’intenzione di
eludere o gestire in maniera
illecita l’obbligo di Green Pass nei confronti dell’azienda datrice.
Inoltre i
dipendenti già predisposti ad essere
infedeli e/o
assenteisti, potrebbero essere ancora meno
motivati a svolgere la propria mansione con regolarità e frequenza, arrivando a chiedere
finti permessi per
malattia,
abusare dei
permessi Legge 104, o compiere atti di
concorrenza sleale. In questo caso le
agenzie investigative possono effettuare delle attività di
monitoraggio e di
pedinamento del dipendente per raccogliere
prove valide in sede di giudizio, che giustifichino le conseguenti inevitabili sanzioni, come il
licenziamento per giusta causa.
Gli
assenti ingiustificati dovranno necessariamente essere
sostituiti fino al loro rientro, con
costi per l’
azienda particolarmente elevati, che potremmo definire
costi indiretti dell’assenteismo, come il
gap di rendimento tra la prestazione del lavoratore assente e quello del sostituto, i tempi e l’investimento per la
ricerca di nuove figure idonee e la loro
formazione, oltre alle incombenze
amministrative che questo comporta.
Il lavoratore senza Green pass non potrà nemmeno sperare di utilizzare le
ferie, perché scatterà automaticamente l’
assenza ingiustificata dal primo giorno in cui il Green pass non verrà presentato.
Il
datore di lavoro potrà
verificare personalmente se i dipendenti sono provvisti di Green pass, o delegare un
incaricato (con delega scritta) che se ne occupi, anche
esterno all’azienda, e per il controllo può essere utilizzata, ad esempio, l'app
VerificaC19. Lo stesso datore di lavoro, soprattutto se svolge attività lavorativa all’interno dell’azienda, ha l’obbligo di presentare il Green pass ad una figura da egli nominata per la verifica del suo certificato. L’obbligo riguarderà anche i
fornitori, i
volontari ed i
collaboratori esterni. Le
violazioni e quindi la mancata presentazione del Green pass va comunicata dagli incaricati o dal datore di lavoro al
Prefetto. In situazioni specifiche, per consentire una migliore
organizzazione, il datore di lavoro potrà
chiedere anticipatamente ai dipendenti se sono muniti di Green pass, senza attendere il 15 ottobre. Dopo il 15 ottobre il datore o l’incaricato potrà
tracciare solo l’avvenuto controllo, in un registro, e
non potrà trattenere documenti o dati in fase di verifica. Potrà chiedere il documento d’identità per visionare al momento la corrispondenza del nominativo, ma non può produrre
dati da salvare (ad esempio copie di certificati vaccinali, certificati medici, esiti di tamponi, o qualsiasi altra informazione che possa ledere la
privacy del dipendente).
Le
aziende possono essere oggetto di
accertamenti da parte della
Asl, dell’
Ispettorato nazionale del Lavoro, delle
Forze di polizia, della
Polizia municipale (con qualifica di agente di P.S.) fino alle
Forze Armate.
Se durante l’ispezione si accerta che uno o più dipendenti stiano svolgendo la loro mansione pur non essendo in possesso del Green pass, sono previste delle
sanzioni per l’
azienda che vanno
dai 400 ai 1000 euro, che si potrebbe
moltiplicare per tutte le giornate per le quali la
violazione è stata
accertata.