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NIENTE PIU' SCAMPO PER I "FURBETTI DEL CARTELLINO"

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NIENTE PIU' SCAMPO PER I Il 15 giugno 2016 è stato approvato il decreto relativo alla falsa attestazione della presenza in servizio.

Questa espressione racchiude qualunque modalità fraudolenta volta ad ingannare l’amministrazione sull’orario di lavoro o sulla presenza in servizio.

Chi verrà colto a timbrare il cartellino più volte e chi se lo farà timbrare verranno sospesi entro 48 ore, senza stipendio, fatta eccezione per un assegno alimentare pari al 50% del salario base.

La procedura di licenziamento inoltre si chiuderà nell’arco di un mese. Infatti a partire dal momento della notifica della violazione il lavoratore avrà 15 giorni per difendersi e in altri 15 giorni si completerà l’istruttoria.

Il licenziamento toccherà anche al dirigente che, volontariamente o per distrazione, non si accorga della truffa. Oltre a ciò verrà poi inviata una notifica alla magistratura che valuterà la violazione, potendo addirittura decidere per il carcere da sei mesi a due anni per omissione di atti d’ufficio.

Infine i fatti passeranno al vaglio sia dell’Autorità giudiziaria che della Corte dei Conti. La prima valuterà gli elementi penalmente rilevanti, mentre i magistrati contabili esamineranno il danno all’immagine che dovrà tenere in debita considerazione la rilevanza che l’episodio ha avuto sui mezzi di informazione. Se accertato il danno sarà quantificato in almeno sei mensilità.


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