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INCONTRA L’AMANTE INVECE DI ASSISTERE LA MADRE: PERDE MOGLIE E LAVORO

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INCONTRA L’AMANTE INVECE DI ASSISTERE LA MADRE: PERDE MOGLIE E LAVORO
È di questi giorni la notizia di un impiegato aretino che ha perso lavoro e moglie per aver abusato dei permessi Legge 104/92 dei quali godeva per assistere (teoricamente) la madre malata, e che invece usava per incontrare l’amante. È stato scoperto dagli investigatori privati incaricati dall’azienda di software per la quale lavorava.

L’uomo approfittava ogni mese dei tre giorni di permesso retribuiti per andare in Umbria a casa dell’amante, così continuava a richiederli in base alle sue esigenze, di volta in volta. Un’abitudine che iniziava ad insospettire il datore di lavoro, per l’eccessivo prolungarsi delle richieste negli anni e per il comportamento del dipendente.

La concessione dei permessi comporta, infatti, un disagio per il datore di lavoro, giustificabile solo a fronte di un’effettiva attività di assistenza. Basti pensare, ad esempio, che ogni mese il datore deve organizzare dei turni con gli altri collaboratori per coprire il posto vacante del collaboratore assente su permesso.

I sospetti hanno iniziato a diventare maggiormente consistenti quando, a seguito di una emergenza legata al funzionamento di un software, uno dei titolari ha chiesto l’aiuto del dipendente, proprio durante i giorni di permesso. Ma il dipendente si era defilato, poiché, a suo dire, era con la madre molto malata e non poteva lasciarla da sola neanche un attimo.

Subito dopo la chiamata, però, il titolare è passato nei pressi dell’abitazione dell’assistita, notando che l’auto del dipendente non era parcheggiata nelle vicinanze. Si è così rivolto ad una agenzia investigativa autorizzata, per ottenere le prove dell’eventuale illecito in atto.

Gli investigatori privati, a seguito dell’attività di monitoraggio e di pedinamento del dipendente, hanno scoperto che effettivamente l’uomo, nei giorni di permesso, invece di assistere la madre andava dall’amante, trascorrendo con lei i tre giorni concessi. Non solo: da quanto riportato nel dossier investigativo, redatto al termine delle indagini, il dipendente sembrava avere un rapporto ormai consolidato con l’amante, tanto da aiutarla nelle incombenze quotidiane, come imbiancare la casa o spostare dei mobili.

Il tutto cristallizzato mediante report fotografico e video. In questo tipo di indagini è molto importante svolgere anche delle attività di Web Intelligence (OSINT e SOCMINT) per raccogliere elementi che provino l’abuso anche tramite i social media. Spesso sono gli stessi dipendenti a pubblicare sui loro social foto e post delle loro trasferte non “autorizzate”.

L’azienda, con le prove valide legalmente degli investigatori privati, avrebbe potuto procedere in giudizio e licenziare il dipendente: l’assenza del dipendente dal suo posto di lavoro per i giorni di permesso Legge 104, infatti, deve essere necessariamente in relazione causale con lo scopo di assistenza al disabile per il quale il permesso è stato concesso, ed il dipendente che invece utilizza questi giorni per effettuare attività diverse e meramente personali, integra l’abuso del diritto, violando i principi di correttezza e buona fede nei confronti del datore di lavoro (e dell’ente assicurativo) giustificando il licenziamento per giusta causa.

Ma in questo caso non è stato necessario procedere legalmente, poiché il lavoratore, messo di fronte alle evidenze, ha ammesso la sua condotta, accettando di dare le dimissioni dopo aver trovato un altro impiego. L’utilità delle prove raccolte dagli investigatori è anche quella di permettere alle aziende di risparmiare somme significative e di evitare le lungaggini di un regolare contenzioso.

Una volta scoperta tutta la verità, anche la moglie del lavoratore ha deciso di chiedere la separazione. Le indagini hanno avuto anche l’involontario scopo di svelare la relazione extraconiugale in atto.
L’uomo ha così perso lavoro e moglie, e sicuramente con il nuovo impiego e queste premesse non sarà facile neanche vedere l’amante, senza la “regolarità” che l’abuso dei permessi 104 gli consentiva di avere fino ad ora.


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