Notizie FIDUCIA E RISPETTO: DUE VALORI FONDAMENTALI
Autore / Fonte:FIRSTNET/Ilsole24 (20/10/2020)
Ogni essere umano desidera un lavoro che non sia solo produttivo, ma che abbia anche un “senso”. In un’indagine svolta su 15.000 lavoratori europei, (Deloitte, “Voice of the workforce in Europe”, 2018) il 22% di loro, sotto i 35 anni, pensa che il lavoro che svolge sia privo di significato, il 28% non ha stimoli da ciò che fa e il 27% non si impegna al 100%, per le precedenti motivazioni. Non è solo il tipo di lavoro (cosiddetto bullshit jobs) a renderlo privo di senso, ma soprattutto la “corporate culture”, l’organizzazione, la gestione dei dipendenti da parte del datore di lavoro. È importante creare uno scopo comune, che tutta l’azienda porta avanti con dedizione e professionalità. Il lavoratore ha bisogno di sentirsi autonomo ma anche seguito, valutato nella sua dignità come essere umano e non solo come forza lavoro. “Il futuro delle HR è l'RH” (ossia: il futuro della gestione delle risorse umane sta nel rispetto), riportavano in un saggio del 2015 Cleveland, Byrne e Cavanagh, psicologi del lavoro. In inglese si dice “paying respect”, dare rispetto, come se avesse anche valore economico. È il valore più grande che si può dare ad un lavoratore. In ambito organizzativo la fiducia paga, e per accrescere la fiducia bisogna anche difendersi e liberarsi da chi non merita fiducia. Ci sono lavoratori infedeli al di là dell’ambiente in cui operano, opportunisti per loro indole, e su quei lavoratori bisogna indagare, come molti fanno chiedendo l’intervento delle agenzie investigative, per verificare le vere motivazioni dietro le loro assenze continue, dietro l’utilizzo di falsi permessi per malattia, Legge 104, i loro atti di concorrenza sleale etc. Gli stessi dipendenti che vedono attuare forme di controllo sui colleghi infedeli si sentono protetti, cooperano con più passione, sentendosi liberi dai “rami secchi” che compromettono l’esito positivo e sano del loro operato, che impediscono all’azienda di essere rigogliosa.
Ogni essere umano desidera un lavoro che non sia solo produttivo, ma che abbia anche un “senso”.
