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WHISTLEBLOWING: PRONTO IL DECRETO LEGISLATIVO

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WHISTLEBLOWING: PRONTO IL DECRETO LEGISLATIVO
Per un’azienda o un ente il whistleblowing è uno strumento preventivo utile a ridurre il rischio di illeciti e di violazioni, consentendo ai dipendenti ed alle altre figure coinvolte di fare una cosiddetta “soffiata” sulle irregolarità messe in atto all’interno del contesto lavorativo, e permettendo alla dirigenza di intervenire in una fase iniziale, rivolgendosi ad esempio ad una agenzia investigativa autorizzata.
Gli investigatori privati raccolgono le prove dell’illecito segnalato dal whistleblower all’interno del dossier investigativo, che potrà essere utilizzato dalla dirigenza in sede di giudizio, per la tutela dei propri diritti in un eventuale contenzioso, potendo contare, se necessario, anche sulla testimonianza dell’investigatore privato intervenuto sul caso, o per raggiungere degli accordi stragiudiziali con i dipendenti e/o con le altre figure coinvolte.
La nuova riforma del whistleblowing, di cui si parla in questi giorni, si riferisce al decreto legislativo costituito da 21 articoli, che approfondisce la disciplina già entrata in vigore nel 2012 per il settore pubblico e nel 2017 per quello privato, recependo la direttiva 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.
Un’importante novità riguarda proprio l’identità e la protezione del whistleblower, ossia la persona fisica che segnala le violazioni di cui viene a conoscenza nell’ambiente lavorativo. Infatti potranno effettuare delle segnalazioni anche i liberi professionisti o i consulenti, sia nel settore privato che in quello pubblico, che prestano attività lavorativa per conto dell’azienda o dell’ente coinvolti, così come gli azionisti e tutti coloro che svolgono (anche solo di fatto) funzioni amministrative, di direzione, controllo, vigilanza e rappresentanza. Inoltre rientrano nella protezione delle persone coinvolte anche i conviventi o i parenti che, segnalando delle violazioni, potrebbero correre dei rischi.  
Secondo la legge 179/17, le segnalazioni private devono riguardare condotte illecite fondate su elementi precisi, mentre per la riforma la protezione per il segnalatore scatta se vi è il ragionevole motivo di ritenere che le informazioni segnalate siano vere, e la divulgazione pubblica motivata dalla necessità di far emergere una violazione di interesse pubblico.
Le segnalazioni possono riguardare azioni od omissioni:
• che rechino danno al patrimonio aziendale;
• di rilevanza penale;
• che violino disposizioni e codici di comportamento interni;
• che rechino danno alla salute e alla sicurezza di dipendenti, utenti o all’ambiente.

I motivi che spingono la persona a segnalare non sono rilevanti ai fini della sua protezione.

Le segnalazioni possono essere veicolati attraverso tre canali:
il canale interno (per i privati soggetti a decreto 231, attraverso l’organismo di vigilanza, mentre per i soggetti pubblici, attraverso il responsabile prevenzione e corruzione, se previsto);
il canale esterno, l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione);
il canale pubblico.

La tutela, nei casi di divulgazioni pubbliche degli illeciti, è ammessa solo nel rispetto delle seguenti tre condizioni:
• la persona segnalante deve aver già effettuato una segnalazione interna o esterna alla quale non è stato dato alcun seguito;
• la persona segnalante aveva fondato motivo di ritenere che la violazione potesse costituire un imminente pericolo pubblico o che potesse causare un danno irreversibile, anche all’incolumità fisica di una o più persone;
• la segnalazione interna o esterna avrebbe potuto causare delle ritorsioni o risultare inefficace per il caso concreto.

Le segnalazioni non dovranno riguardare mai doglianze di carattere personale o rivendicazioni e istanze relative al rapporto di lavoro oppure ai rapporti con il superiore gerarchico o con i colleghi. Infatti queste andranno segnalate all’Ispettorato del lavoro.
Per conoscere i rischi, le possibilità e le soluzioni relativi agli illeciti consumati sul luogo di lavoro, è sufficiente contattare una agenzia investigativa autorizzata, che possa intervenire in tempi brevi e nella massima professionalità per garantire risultati efficaci e per prevenire danni al patrimonio aziendale o all’incolumità delle persona coinvolte.


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