Non tutte le storie d’amore sono belle come immaginiamo. Vi sono delle relazioni che si fondano su manipolazioni e paure, su una serie di emozioni contrastanti che intrappolano, letteralmente, chi le vive. Si intende proprio questo quando si parla di traumating bonding.
Il traumatic bonding, letteralmente “legame traumatico” è un rapporto distruttivo, per niente sano, il cosiddetto rapporto “tossico”.
È il tipico rapporto che, visto dall’esterno, è incomprensibile. “Perché non si lasciano se si fanno del male in questo modo?”, è la prima domanda che ci si pone di fronte a dinamiche così intricate. Chi vive questo tipo di relazione, però, ne ha una visione totalmente diversa, per nulla oggettiva e reale. La vittima è nelle mani di una persona manipolatrice, subdola, che alimenta traumi e paure nell’altro.
L’unica possibilità per difendersi da una persona e da un rapporto di questo tipo è prendere consapevolezza, iniziando a conoscere realmente il partner, il “nemico”.
Spesso il partner più “forte” è infedele, manca di rispetto e di stima verso l’altro, sembra quasi concedere la sua attenzione come se facesse un favore a chi, teoricamente, dovrebbe amare con semplicità e facilità. Si tratta di una persona narcisista, che mette i propri bisogni al primo posto, ignorando e/o svilendo la persona che ha accanto, alla continua ricerca di conferme e attenzioni dagli altri, per questo sempre in cerca di nuove avventure sessuali. Invece la vittima, solitamente una persona molto fragile, non fa altro che aggrapparsi al partner manipolatore, cercando la sua approvazione e accontentandosi di poche briciole di attenzione, diventandone dipendente.
Il traumatic bonding inizia con una fase di massimo coinvolgimento e passione tra i due componenti della coppia, che può essere totalizzante. La persona più fragile è ammaliata dall’altro, più forte, magnetico e sicuro di sé, e questo la rende orgogliosa di essere riuscita a conquistarlo, accrescendo la propensione a compiacerlo e assecondarlo. Più viene assecondato, e più il manipolatore nutre il suo ego, che raggiunge dimensioni spropositate e pericolose, dando vita a una routine manipolativa, fatta di ricatti e prevaricazioni. La velocità con la quale il rapporto cambia drasticamente è così travolgente da “stordire” la vittima, che si trova incastrata nella relazione.
Nel traumatic bonding non vi è nulla di romantico o di lontanamente vicino all’amore, anche se la vittima lo percepisce come tale. Uscire da questo tipo di rapporto è certamente difficile, ma non impossibile. Innanzitutto è importante guardare negli occhi la verità, non accettare più i continui insulti alla propria intelligenza e l’infedeltà. Bisogna saper chiedere aiuto, alla famiglia, agli amici, e, soprattutto, rivolgersi a dei professionisti, come gli psicoterapeuti, per lavorare su se stessi.
Per prendere consapevolezza, come dicevamo, e comprendere davvero chi è la persona che ci sta manipolando e tradendo, è fondamentale vedere quale condotta di fatto assume quando non è con noi, incaricando una agenzia investigativa autorizzata.
Gli investigatori privati sono dei professionisti specializzati in infedeltà del partner, che intervengono raccogliendo le prove del tradimento attraverso della attività di pedinamento e di monitoraggio del partner infedele, coadiuvate da indagini di Web Intelligence OSINT/SOMCINT per la ricerca di elementi utili anche su web e social network.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?
