A Natale, si sa, siamo tutti più buoni… o meglio, quasi tutti. Infatti c’è chi, con la scusa di dover partecipare a feste aziendali o di dover comprare gli ultimi regali, frequenta il proprio amante tradendo il partner. Ma questi temerari sanno davvero a che cosa vanno incontro?
Il tradimento costituisce la violazione del dovere alla fedeltà, che deriva ai coniugi dal vincolo del matrimonio.
Tale violazione anzitutto è sanzionata dal Diritto di Famiglia, che prevede l’addebito a carico del coniuge infedele.
Inoltre questa violazione può essere considerata un vero e proprio illecito, relativamente al quale il Diritto Civile statuisce la possibilità per il coniuge tradito di chiedere un risarcimento dei danni morali subiti. Ciò avviene quando il tradimento è stato perpetrato con modalità tali da ledere il decoro, la dignità e l’onore del partner, diritti fondamentali e inviolabili della persona, tutelati costituzionalmente.
Basti pensare ad un tradimento plateale, che coinvolga la sfera pubblica della coppia (ad esempio che coinvolga la cerchia di amici comuni ai due coniugi).
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