Al giorno d’oggi abbiamo sempre di più a che fare con telefonini cellulari, smartphone, tablet e navigatori satellitari Gps. Certamente questi strumenti elettronici agevolano la nostra vita, rendendo più immediate e semplici molte attività che compiamo quotidianamente, ma quanto spesso riflettiamo sul fatto che questi stessi potrebbero talvolta rivelarsi ‘fatali’?
Questo è il caso di un dipendente addetto alla nettezza urbana di alcuni comuni della Provincia di Torino,
licenziato per giusta causa per essersi intrattenuto in un bar – per tempi molto più lunghi rispetto a quelli delle legittime pause – nell’orario di lavoro.
A nulla sono valsi i ricorsi da parte del lavoratore, licenziato di fatto per
infedeltà aziendale. Le
prove a suo sfavore sono costituite dai dossier prodotti dagli investigatori privati incaricati e anche dalle tracce fornite dal Gps.
Infatti la
Suprema Corte di Cassazione (Sent. N. 20440/2015) ha stabilito che il datore di lavoro può usare
strumenti di controllo a distanza, di tipo elettronico,
sui dipendenti, anche
senza previa autorizzazione da parte di questi ultimi.
Tuttavia l’uso di questi strumenti di controllo deve avere come fine non la verifica della qualità del lavoro, bensì la
verifica che il dipendente stia lavorando o meno.
Questi
controlli sono
di tipo difensivo e sono volti a rilevare mancanze specifiche e comportamenti estranei alla normale attività lavorativa, nonché illeciti e in danno al patrimoniale aziendale.
Inoltre il datore di lavoro che ne farà uso agirà nel rispetto dello
Statuto dei Lavoratori (Art. 4,
Impianti audiovisivi) e in conformità alla
Legge sulla Privacy (dovrà però avere accesso solamente ai tracciati forniti dal Gps e non accedere a sms, posta elettronica, traffico telefonico e dovrà aver cura che un’icona sul
device indichi che la funzione di localizzazione è attiva).
Parimenti il datore di lavoro potrà ricorrere alle
agenzie investigative private che lo supporteranno, con professionalità ed efficacia, nel
monitoraggio-fisico diretto dei dipendenti nel più rigoroso rispetto della legge.
Se gli strumenti di controllo a distanza sono usati quando i dipendenti svolgono l'attività lavorativa al di fuori della normale sede aziendale, il ruolo ricoperto dall’agente investigativo privato si rivela preziosissimo soprattutto quando i lavoratori sono in
malattia oppure quando sono assenti per i
permessi della legge 104. Quindi il ricorso alle agenzie investigative private è di fondamentale rilevanza per limitare i danni causati dall’
assenteismo alle aziende e al patrimonio aziendale.