SI PUO' UTILIZZARE IL KNOW HOW ACQUISITO NELLA PRECEDENTE AZIENDA?

La Cassazione conferma che ricorre la concorrenza sleale quando si utilizza il know how originale appreso nella precedente azienda per trarre profitto nella nuova.

Nel caso di specie, dei dipendenti di un’azienda operante nel settore della commercializzazione e costruzione apparecchiature meccaniche, si sono dimessi e hanno costituito un’altra società con lo stesso oggetto sociale della precedente, producendo macchinari simili, in concorrenza.

La Corte di Cassazione Sezione V penale con la sentenza n.16975 del 2020 ha statuito che l’utilizzo del know how acquisito nella precedente esperienza lavorativa costituisce rilevazione di segreti industriali, tale inoltre da causare un danno sia patrimoniale che non patrimoniale consistente nel danno all’immagine imprenditoriale subito dalla parte civile screditata dai propri collaboratori che hanno commercializzato un prodotto alternativo a quello dell’azienda dove lavoravano.

L’imprenditore che dovesse trovarsi in almeno uno dei casi anzidetti, potrà agire in giudizio anzitutto per chiedere la cessazione del comportamento illecito. A questo scopo, peraltro, non è nemmeno necessario provare di aver effettivamente subito un danno in quanto è sufficiente dimostrare il fondato pericolo di subirlo. Resta inteso che nel caso in cui si fosse pure verificato un danno, sarà possibile chiedere il risarcimento [6].
In sintesi, laddove il giudice dovesse accertare la sussistenza di atti di concorrenza sleale, a tutela della parte danneggiata, potrà:

inibire la continuazione dell’attività concorrenziale;
emettere provvedimenti per eliminare gli effetti dannosi della concorrenza [7].

L’imprenditore avrà l’onere di provare la concorrenza e potrà farlo incaricando un’agenzia investigativa che, mediante attività investigativa svolta sui concorrenti, raccoglierà le prove utili al giudizio.