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SEPARAZIONE: LE 5 DOMANDE PIÙ FREQUENTI

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SEPARAZIONE: LE 5 DOMANDE PIÙ FREQUENTI

Ogni giorno in Italia almeno 250 coppie si separano e divorziano. Si lasciano più coppie di quelle che invece convolano a nozze. Nel 40% dei casi il matrimonio termina a causa dell’infedeltà di uno o di entrambi i coniugi. E questa percentuale tende ad aumentare nel corso degli ultimi anni, poiché dopo le restrizioni della pandemia in molti si è instillata una costante voglia di “libertà”, che per chi tendenzialmente è un traditore può significare, appunto, l’essere infedele, senza farsi troppi problemi per le conseguenze che tale condotta può avere non solo sull’altro coniuge, ma su tutta la famiglia.

La maggior parte delle persone che si prepara ad affrontare una separazione, soprattutto se giudiziale, si rivolge alle agenzie investigative autorizzate per procurarsi le prove utili alla tutela dei propri diritti.

Gli investigatori privati, come vedremo, intervengono in tutte le fasi della separazione e poi del divorzio, con delle indagini ad hoc per ogni esigenza. Solitamente prima e durante la separazione in molti si pongono delle domande, poiché si tratta di un momento molto complesso non solo dal punto di vista emotivo, ed è quindi importante rivolgersi a dei professionisti per essere preparati ad affrontare ogni step.

Quali sono le 5  domande più ricorrenti che si pone chi si separa?

1. Quanto tempo ci vuole per separarsi?” - Se la separazione è consensuale, possono bastare anche 45 giorni circa, fino agli 8 mesi circa. Se è giudiziale può durare anche degli anni. Più prove incontestabili si riescono ad ottenere, e più si è vicini alla fine. In un articolo consultabile cliccando qui abbiamo elencato e spiegato le diverse tipologie di separazione.

2. Posso andare via di casa prima della separazione?” - Sarebbe sempre meglio attendere il provvedimento del giudice o la sottoscrizione della negoziazione assistita prima di allontanarsi, per non rischiare l’addebito della separazione. Come abbiamo spiegato meglio in un nostro recente articolo, consultabile cliccando qui, l’addebito della separazione si ha quando vengono violati i doveri derivanti dal matrimonio, come da art. 143 del Codice Civile, compreso l’obbligo di coabitazione (che non deve necessariamente corrispondere con la residenza). L’abbandono del tetto coniugale può essere confutato grazie alle indagini svolte dagli investigatori privati, che monitorano e pedinano l’ex coniuge che è andato via senza che vi siano motivazioni lecite a motivare l’abbandono.

3. “L’infedeltà è sempre causa di addebito?” – Se l’infedeltà è la causa della fine della relazione, e non la conseguenza di una crisi pregressa, allora sì, molto probabilmente la separazione verrà addebitata al coniuge fedifrago. Il coniuge tradito deve provare, grazie anche al dossier investigativo prodotto da una agenzia investigativa autorizzata, che l’altro è stato infedele, rendendo intollerabile la prosecuzione della convivenza e, dunque, del matrimonio. Anche l’obbligo di fedeltà, infatti, rientra tra i doveri matrimoniali normati dall’art. 143 c.c., come abbiamo meglio spiegato in un articolo consultabile cliccando qui.

4. “Si può avere l’addebito anche per una relazione extraconiugale “platonica” – La risposta è : il cosiddetto “tradimento apparente” costituisce ragione di addebito nei seguenti casi, delineati dalla Corte di Cassazione:

 “a) la condotta del coniuge infedele sia tale da ingenerare nell’altro coniuge e nei terzi il fondato sospetto del tradimento;

b) il comportamento sia animato dalla consapevolezza e dalla volontà di commettere un fatto lesivo dell’altrui onore e dignità;

 c) dalla condotta dell’infedele sia derivato un pregiudizio per la dignità personale dell’altro coniuge, attesa la sensibilità del tradito e dell’ambiente in cui vive” (Cass. 7156/1983).

Il tradimento, quindi, non deve necessariamente riguardare la sfera fisica. Le indagini svolte dagli investigatori privati hanno anche lo scopo di provare la condotta del coniuge infedele, sia nella vita reale, che online, grazie a delle attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT. Ne abbiamo parlato meglio in un articolo consultabile cliccando qui.

5. Quanto dovrò versare per l’assegno di mantenimento?” – L’assegno di mantenimento è a carico del coniuge economicamente più forte. L’importo dell’assegno di mantenimento è determinato dalle disponibilità economiche dei coniugi e dal tenore di vita goduto durante il matrimonio. Per la determinazione, così come per la richiesta di revoca o rideterminazione degli assegni di mantenimento e/o divorzile, è importante rivolgersi agli investigatori privati per chiedere delle indagini patrimoniali e sul reale tenore di vita del coniuge onerato. In merito a questo argomento è interessante il caso che abbiamo trattato in un nostro recente articolo consultabile cliccando qui.

Per affrontare al meglio la separazione, dunque, è utile l’apporto di una agenzia investigativa. Ogni attività di indagine viene studiata insieme al cliente in fase di consulenza, per poter ottenere le prove utili nei tempi e nelle modalità più adatti alla specifica situazione ed esigenza.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Attività di monitoraggio e di pedinamento dell’ex coniuge;
  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web;
  • Indagini patrimoniali;
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.


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