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SE VENGO FOTOGRAFATO DA UN INVESTIGATORE IN "ATTEGGIAMENTI INTIMI" E' TRADIMENTO?

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SE VENGO FOTOGRAFATO DA UN INVESTIGATORE IN "ATTEGGIAMENTI INTIMI" E' TRADIMENTO? Sulla base di alcune foto che ritraggono l'uomo in atteggiamenti intimi con un'altra donna si presume l'esistenza di una relazione extraconiugale a dimostrazione della violazione del dovere di fedeltà coniugale.
 
Una recente sentenza del 20.11.2019 la n. 04899/20, la Cassazione è tornata sul tema dell’addebito della separazione a seguito del tradimento del coniuge.
 
Nel caso di specie, il ricorrente impugnava la sentenza della Corte D’Appello nella quale il Giudice stabiliva sia l’addebito della separazione che il mantenimento della figlia maggiorenne.
Il presunto adultero assumeva che l’addebito veniva statuito erroneamente dai giudici, del Tribunale in primo grado e della Corte d’Appello poi, sulla base esclusivamente di produzioni fotografiche ritraenti il ricorrente in pretesi “atteggiamenti intimi con una donna”, definiti dal ricorrente “atteggiamenti amicali”.
 
La Cassazione ha confermato l’orientamento dei Giudici della Corte D’Appello che avevano ritenuto le risultanze probatorie delle riproduzioni fotografiche come dimostrative della violazione del dovere di fedeltà coniugale da parte del marito che è stato fotografato “in un atteggiamento intimità con una donna una donna che secondo la comune esperienza induce a presumere l’esistenza tra i due di una relazione extra-coniugale”.
 
La decisione chiarisce ancora una volta il valore probatorio delle riproduzioni fotografiche raccolte da un investigatore privato incaricato dal coniuge per scoprire il tradimento ma altresì conferma che anche i soli “atteggiamenti intimi con una donna” possono far presumere il tradimento.

IN ALLEGATO LA SENTENZA


 Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay 

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