Secondo una recente sentenza emessa dalla Corte Cassazione, “non integra il reato di interferenza illecita nella vita privata la condotta di chi, con telecamera o altri strumenti di video-ripresa, provveda a filmare in casa propria rapporti intimi con la convivente o altre donne estranee o occasionali, a loro insaputa. […]” (Cass., sent. n. 1766/2008 del 28.11.2007).
Questo caso specifico è funzionale ad apprendere la norma generale secondo la quale è lecita la ripresa- video solo ed esclusivamente se chi la fa è ammesso a partecipare alla scena che regista, indipendentemente dal contesto in cui ciò avviene.
Tuttavia secondo un’altra sentenza emessa dalla Corte di Cassazione (sentenza 16-22 gennaio 2015, n. 2890) è legittimo anche l’uso delle telecamere occulte da parte del datore di lavoro, senza che si incomba nel reato di violazione del diritto alla riservatezza (clausola presente nello Statuto dei Lavoratori). Ciò a patto che le telecamere occulte siano funzionali non al controllo e al monitoraggio del lavoro del dipendente, ma piuttosto a garantire la difesa e tutela del patrimonio aziendale.
Questo caso specifico fa riferimento ad un’imputazione alla sentenza del Tribunale di Ancona, che vedeva condannata per reato di furto una cassiera. Il materiale probatorio era stato fornito dal proprietario del supermercato che, mediante telecamere occulte fatte installare all’interno del negozio in seguito ad ammanchi, aveva ripreso la donna appropriarsi in maniera indebita del denaro delle casse. Le prove ottenute dalle video-riprese sono state ritenute valide in quanto, secondo il Giudice di legittimità, sono finalizzate non al controllo dei dipendenti, ma alla difesa del patrimonio aziendale.
Nell’ambito della video-ripresa il confine tra legalità e illeciti perseguibili civilmente e penalmente può risultare impercettibile agli occhi di chi non è del settore: le agenzie investigative, grazie a operatori specializzati, con esperienza pluriennale nel settore, possono aiutarti a risolvere i tuoi problemi senza correre il rischio di incombere in reati.
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