L’assegno di mantenimento può essere di due tipi. L’uno è da versare al coniuge economicamente più debole, l’altro è da versare alla prole.
È il giudice, in fase di separazione, a stabilire se debba essere versato l’assegno di mantenimento e a quanto debba ammontare.
Pertanto le conseguenze del mancato versamento dell’assegno di mantenimento sono importanti, sia sul piano civile che penale.
Infatti chi viene meno a questo obbligo, deciso dal giudice mediante sentenza, è da considerarsi come un debitore a tutti gli effetti.
Dunque, ai fini di ottenere il pagamento dell’assegno, il coniuge può agire invocando il cosiddetto ordine di pagamento.
Successivamente si potrà procedere con un sequestro dei beni del coniuge obbligato e ordinare ai terzi (es. il datore di lavoro), tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro all’obbligato, che una parte di esse venga versata direttamente all’avente diritto.
Infine, di fronte al mancato pagamento dell’assegno di mantenimento, si può agire con un atto di precetto che intini mi pagare quanto dovuto (maggiorato di interessi e spese legali) entro il termine di 90 giorni. Se ciò non avverrà, si agirà con il pignoramento e con l’esecuzione forzata sui beni del debitore.
Il mancato versamento dell’assegno di mantenimento può anche essere considerato un vero e proprio reato penale, poiché costituisce una violazione degli obblighi di assistenza al coniuge.
Spesso l’ammontare dell’assegno di mantenimento deve essere rideterminato. Si pesi al coniuge che, nonostante sia abbiente, millanti povertà per essere mantenuto dall’ex con un assegno cospicuo.
In casi come questo è fondamentale il supporto di un’agenzia investigativa privata come FIRSTNet.
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