ITALIANOINGLESE

Notizie
QUAL È IL RUOLO DELLE DONNE OGGI?

Autore / Fonte:
QUAL È IL RUOLO DELLE DONNE OGGI?

L’importanza del ruolo della donna nel mondo del lavoro sembra un fatto ormai pacificamente riconosciuto. Numerosi sono gli studi che dimostrano come il ruolo femminile, sia in ambito lavorativo che, economico, finanziario e sociale, abbia un impatto significativo sullo sviluppo e sulla crescita di un paese.

Nonostante l’innegabile progresso che ha interessato il mondo lavorativo femminile nel 900, siamo ancora lontani dalla parità di genere in questo ambito.

Per molti secoli le donne erano costrette a casa ad occuparsi della famiglia, ma con l’arrivo della rivoluzione industriale la situazione iniziò a cambiare. Le donne cominciarono a svolgere mansioni pesanti nelle fabbriche, ma comunque meno retribuite degli uomini. Nel dopoguerra alle donne fu data la possibilità di studiare e quindi di istruirsi, potendo svolgere finalmente mansioni “da uomini”.

Secondo il rapporto centenario sulle donne e sul lavoro, nel 2018 circa 1,3 milioni di donne erano occupate in un impiego, rispetto a circa 2 miliardi di uomini.

La fragilità della posizione femminile nel mondo del lavoro risiede, in parte, in una cultura familiare che non è ancora in grado di distribuire con equità i compiti, con ripercussioni sulle opportunità di carriera. Lo stereotipo di genere ha origine già nei primi anni di scuola e si rafforza con la scelta del liceo o della facoltà universitaria, dove solo il 16,5 % delle giovani tra i 25 e i 35 anni si laurea in facoltà scientifico-tecnologiche.

Oltre alle caratteristiche fisiche e biologiche che distinguono i due generi, vi sono degli atteggiamenti, dei pregiudizi e delle regole che arrecano svantaggi non indifferenti alle donne. Per esempio influiscono sulla partecipazione e sulla qualità del lavoro femminile le violenze e le molestie subite sul luogo di lavoro, nonché la sottorappresentazione delle donne nelle organizzazioni dei datori di lavoro e nei sindacati che dovrebbero occuparsi della loro tutela.

Spesso il lavoro dalle donne è poco qualificato o legato alla sfera casalingo familiare, perciò sottopagato e con condizioni peggiori rispetto a quello degli uomini. Le donne impiegate in settori manageriali e dirigenziali sono poche, solo il 27,1 %. Eppure, le aziende con almeno il 15% di donne ai vertici dei consigli di amministrazione producono utili più alti del 15,3%. La presenza femminile nei gruppi di lavoro ha effetti positivi nell’andamento delle imprese: crea un clima aziendale sereno, potenzia il business, introduce soft skills come capacità di comunicazione ed empatia.

Secondo il Global Gender Gap Report 2020 l’Italia è solo 76esima nella classifica mondiale sulla parità salariale (ha perso 6 posizioni rispetto al 2019). Il reddito mensile medio delle donne in Italia è inferiore del 18% rispetto a quello maschile; Le donne, inoltre, percepiscono il 37% in meno di pensione.

Questa disparità è ancora più assurda se si considera che le donne hanno un livello medio di istruzione più alto e migliori risultati scolastici.

Il legislatore è intervenuto più volte al fine di garantire la parità di opportunità e di trattamento fra gli uomini e le donne in ambito lavorativo. Per esempio, poniamo attenzione sugli artt. 3, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, e 37, che sancisce che la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.

È necessario attuare un percorso che miri all’uguaglianza di genere, affinché donne e uomini abbiano pari opportunità, senza violenze o molestie. Si deve puntare ad un percorso che porti le donne a coprire posizioni apicali, con un salario adeguato e pari a quello degli uomini, che non le discrimini in quanto donne e madri.



Servizi associati a questa notizia

Richiedi informazioni su OSINT

Chiamaci