A seguito della
separazione tra coniugi il giudice può disporre un
assegno di mantenimento a favore del coniuge
economicamente più
debole.
Lo scopo di tale assegno è quello di permettere al coniuge economicamente svantaggiato di mantenere lo stesso
tenore di vita del quale godeva in costanza di matrimonio. Questo perché, finché i due coniugi non divorziano, vige ancora il
vincolo di solidarietà coniugale derivante dal matrimonio.
La
somma dell’assegno di mantenimento che il coniuge obbligato dovrà versare è variabile e dipende dalla circostanza specifica. Ad esempio, se tra i due ex coniugi il
divario economico non è rilevante, l’assegno potrebbe non sussistere.
L’entità dell’assegno è condizionata anche da altri fattori, quali la
durata del
matrimonio e della precedente
convivenza, la presenza di
immobili, l’
assegnazione della casa coniugale (come da nostro recente articolo, consultabile
cliccando qui), il pagamento del
mutuo o dell’
affitto etc.
Ma perché solitamente è l’uomo a dover mantenere la donna?
La risposta è che di solito, nella nostra nazione, è l’
uomo a disporre del
reddito più
alto, ma per la legge tra i coniugi
non vi è alcuna differenza e se è la
donna ad avere un reddito più alto, sarà lei a dover mantenere il marito.
Sempre che vi siano i presupposti, dal momento che non è solo il divario economico a determinare la sussistenza o meno dell’assegno.
Ad esempio, l’assegno non spetta al coniuge economicamente più debole al quale è stata
addebitata la
separazione, ossia se la
responsabilità della
separazione è a suo carico per aver violato le
regole matrimoniali, come nel caso dell’
infedeltà o dell’
abbandono del tetto coniugale.
Molte persone, infatti, sospettando del
tradimento del coniuge, si rivolgono alle
agenzie investigative autorizzate per procurarsi le
prove dell’infedeltà, da utilizzare, se necessario,
in sede di giudizio per chiedere la
separazione con addebito. Gli
investigatori, tramite una attività di
monitoraggio e di
pedinamento del coniuge traditore, affiancata da una attività di
Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di informazioni utili a dimostrare il tradimento anche dal web, raccolgono le
prove dell’
infedeltà (compresi
foto e
video) all’interno del
dossier investigativo, producibile in giudizio, e che gli stessi investigatori possono confermare personalmente, se richiesto, deponendo in Tribunale a favore del coniuge tradito, in quanto
testimoni oculari dei fatti.
È importante effettuare anche delle
indagini patrimoniali, sempre tramite
agenzia investigativa, per la
determinazione e la
rideterminazione dell’
assegno, per ottenere un quadro generale della posizione reddituale dei coniugi e della sua variazione nel tempo e per ottenere le
prove dell’effettivo
tenore di vita del coniuge, spesso del tutto incompatibile con il reddito di fatto dichiarato.
Una volta che la coppia decide di
divorziare, l’
assegno di mantenimento viene sostituito dall’
assegno divorzile, se persiste la forte
disparità economica, se non vi è stato l’
addebito della separazione e se l’altro coniuge non è in grado di
mantenersi autonomamente.
Infatti, al contrario dell’
assegno di mantenimento, che garantisce la conservazione dello stesso
tenore di vita, l’
assegno divorzile ha uno scopo del tutto
compensativo e
di sostegno, volto a garantire un tenore di vita
decoroso. L’
assegno divorzile viene
commisurato anche al contributo fornito dall’ex coniuge alla
vita familiare, alla
carriera dell’altro coniuge ed al suo
patrimonio.
Concludendo, se vi sono i
presupposti per ottenere l’
assegno di mantenimento, è il
coniuge economicamente più forte a dover
mantenere l’altro. Se un
uomo è
disoccupato è la
moglie che
lavora a dover versare l’
assegno di mantenimento e viceversa, a meno che l’altro coniuge non disponga di altre
risorse che gli permettano di vivere
dignitosamente.