La pensione di reversibilità spetta al coniuge separato al pari del coniuge superstite, la circolare Inps n. 19/2022 nel recepire ha sancito il riconoscimento della reversibilità anche al coniuge separato per colpa o con addebito.
La pensione di reversibilità, ovvero l'erogazione previdenziale riconosciuta ai familiari del lavoratore defunto titolare di trattamento pensionistico, spetta anche al coniuge separato quando l'iscrizione del dante causa all'ente previdenziale risulta antecedente alla sentenza di separazione.
Nonostante gli enti previdenziali richiedano quale ulteriore requisito l'assenza di addebito o il riconoscimento dell'assegno alimentare, deve ricordarsi che la giurisprudenza ha da tempo equiparato il coniuge separato per colpa o con addebito al coniuge superstite riconducendo entrambe le fattispecie alla disciplina dell'art. 22 L. n. 903/1965, che prevede quale unico requisito per la reversibilità la sussistenza del rapporto coniugale con il pensionato defunto.
La Corte di Cassazione ha avuto modo di riconfermare tale impostazione precisando al contempo che "la ratio della tutela previdenziale è rappresentata dall'intento di porre il coniuge superstite al riparo dall'eventualità dello stato di bisogno, senza che tale stato di bisogno divenga (anche per il coniuge separato per colpa o con addebito) concreto presupposto e condizione della tutela medesima" Cassazione n. 9649/2015.
Concetto ribadito peraltro anche in due importanti provvedimenti della Cassazione:
Come meglio precisato nella circolare dell’INPS n.19 del 1° febbraio 2022, "Il coniuge separato - anche se con addebito o per colpa senza diritto agli alimenti - è equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite, in favore del quale opera la presunzione della vivenza a carico del dante causa al momento della morte di quest'ultimo, e pertanto ha diritto alla pensione ai superstiti." Per vivenza si intende la condizione per cui una o più persone risultano a carico di un pensionato/ lavoratore.
Il trattamento di reversibilità spetta al coniuge superstite, ancorché separato, nella misura del 60% della pensione percepita dal pensionato deceduto. Se oltre al coniuge vi sono uno o più figli beneficiari, la pensione di reversibilità viene corrisposta, rispettivamente, nella misura dell'80% e del 100%.
Qualora il beneficiario sia titolare anche di altri redditi, l'assegno di reversibilità subisce una riduzione pari al 25% per reddito superiore al triplo della pensione minima, al 40% per reddito superiore al quadruplo della pensione minima e al 50% per reddito superiore al quintuplo della pensione minima, così come stabilito dall'art. 1 c. 41 L. n. 335/1995; l'incumulabilità, tuttavia, non si applica in presenza di beneficiari appartenenti al medesimo nucleo familiare.
La corresponsione della pensione di reversibilità è subordinata alla richiesta del beneficiario. Di conseguenza, il coniuge superstite che intenda conseguire la prestazione previdenziale deve presentare apposita domanda dopo la morte del pensionato, efficace anche quale richiesta per i ratei di pensione maturati e non riscossi dal deceduto, con la precisazione che il diritto agli stessi si prescrive nell'ordinario termine decennale ai sensi dell'art. 2946 c.c.
Il beneficiario della pensione di reversibilità che sia già titolare di un assegno sociale o pensione sociale, perde il diritto alle predette prestazioni di natura assistenziale, di talché a far data dalla decorrenza della pensione di reversibilità queste ultime vengono revocate. Va ricordato che nel caso in cui la separazione sia avvenuta per colpa o per addebito, l’addebito implica la perdita dei seguenti diritti:
Basti pensare ai casi in cui l’infedeltà di uno dei due coniugi renda impossibile la prosecuzione del matrimonio. Sarà però necessario provare l’infedeltà del partner affinché su di lui/ lei ricada l’addebito.
A tal proposito sarà fondamentale il ricorso ad agenzie investigative autorizzate. Con professionalità e discrezione condurranno attività di monitoraggio per raccogliere prove documentali da utilizzare in giudizio. Inoltre le attività investigative patrimoniali e di pedinamento consentiranno di portare alla luce la disponibilità economica del partner e il suo reale stile di vita – importanti per la determinazione dell’assegno.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?