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NEARWORKING: COS’È E COME FUNZIONA?

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NEARWORKING: COS’È E COME FUNZIONA?
Il Comune di Milano ha annunciato, in via sperimentale, il Nearworking, un nuovo modello di lavoro che verrà testato, in questa prima fase, sui dipendenti comunali.
Ma di cosa si tratta nello specifico? In questo momento storico il lavoro da remoto si è dimostrato uno strumento fondamentale per le aziende e per gli stessi lavoratori, che hanno così potuto effettuare la propria mansione lavorativa da casa, in smart working.
Ma perché non utilizzare uffici ubicati in edifici di proprietà del Comune, o spazi convenzionati, da mettere a disposizione dei lavoratori, nelle vicinanze delle loro abitazioni?
In questo modo si verrebbe a ridurre il senso di isolamento che lo smart working inevitabilmente crea, e si andrebbero anche a risolvere tutte quelle difficoltà legate al lavorare da casa, come i problemi con la connessione o la condivisione degli spazi con gli altri familiari (figli in didattica a distanza, coniuge anch’egli lavoratore da remoto etc.)
Nasce da qui l’idea del Nearworking, una sorta di lavoro di “vicinato”, pensato anche per facilitare l’attuazione delle proposte approvate dalla Giunta comunale sul decongestionamento del traffico urbano, dal momento che i dipendenti, in questo modo, godrebbero di spazi dedicati a pochi chilometri da casa, per una distanza massima di 15 minuti. Vedremmo anche un ravvivamento dei quartieri, non più semplici “dormitori”, ma spazi attivi, con servizi ed attività commerciali funzionanti.
Oltretutto ci sarebbe un notevole risparmio di tempo, riducendo i lunghi spostamenti a cui i lavoratori sono oggi costretti, e quindi una diminuzione delle emissioni, a tutela dell’ambiente. Milano si confermerebbe a tutti gli effetti una città inclusiva e policentrica.
In città nascerebbero “sedi di vicinato”, con wi-fi e postazioni per i computer, anche all’interno di società partecipate dallo stesso Comune o di spazi di coworking già esistenti.
Sicuramente potrebbe essere la svolta non solo in questo periodo di pandemia, ma una soluzione valida in sé, anche per le aziende private, per rendere migliore la qualità della vita dei dipendenti ed in generale la vita della città.
Il Comune prevede anche l’adozione del POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile) per il consolidamento del lavoro agile quale modalità lavorativa complementare al lavoro in presenza, e la sperimentazione di una diversa flessibilità oraria, sia in entrata che in uscita, oltre alla dotazione digitale e tecnologica per i lavoratori.


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