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MESSAGGI IMPROPRI ONLINE: L’AGCOM CHIEDE REGOLE PIÙ STRINGENTI PER I GRANDI INFLUENCER

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MESSAGGI IMPROPRI ONLINE: L’AGCOM CHIEDE REGOLE PIÙ STRINGENTI PER I GRANDI INFLUENCER

L’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom) chiede che vi sia un inquadramento giuridico e quindi maggiori regole da rispettare per i grandi influencer, ossia per coloro che hanno almeno un milione di follower online.

Lo scopo è quello di tutelare i minori dai messaggi e dai contenuti impropri veicolati tramite i social network.

Stessa linea di pensiero che motiva l’accordo tra Corecom e il Garante Privacy.

Sono in previsione una serie di azioni volte a minimizzare il rischio che i minori siano attratti da messaggi sbagliati o da contenuti commerciali, e che possano essere vittime di cyberbullismo, di revenge porn e di altri pericoli legati al web.

Le due iniziative principali sulle quali si sta concentrando l’Agcom sono:

  • un inquadramento giuridico ai grandi influencer – ossia coloro che hanno almeno un milione di follower – e regole precise sui contenuti che possono essere veicolati e su come debbano essere veicolati. Ad oggi non esiste un inquadramento preciso né regole precise, ed i grandi influencer non sempre hanno una professionalità riconosciuta nei settori dei quali si occupano, a volte molto delicati, come l’alimentazione. L’obiettivo dell’Agcom è quello di equiparare i grandi influencer ai canali televisivi, come sottolinea Massimiliano Capitanio, commissario dell’Autorità delle Comunicazioni: "La tutela dei minori impone oggi più che mai una comunicazione etica, vera e deontologicamente seria, sempre nel rispetto delle libertà costituzionali di espressione e opinione. I mega influencer oggi sono paragonabili a canali televisivi. È lecito ipotizzare il rispetto dei principi che valgono per i tradizionali media audiovisivi. Agcom intende aprire un confronto su questo tema".
  • Potenziamento del parental control: "Da settembre, quando si acquisterà una Sim telefonica, sarà obbligatorio scaricare sistemi di parental control finalizzati a impedire la visualizzazione di contenuti sessualmente espliciti, per contrastare il revenge porn, e altri contenuti impropri" spiega Capitanio.

Ieri, 30 maggio 2023, è stato presentato il protocollo d’intesa tra il Corecom lombardo e il Garante della Privacy finalizzato a proteggere i minori dai messaggi impropri del web. I minorenni, in media, trascorrono 35 ore della loro settimana online: 28 quando sono a casa e 7 in orario scolastico, come emerso dai dati raccolti dall’osservatorio dell’Ocse. In particolare, i giovanissimi trascorrono su TikTok almeno il 5% del tempo in cui sono svegli.

Secondo i dati messi a disposizione dall’Agcom, il 21% dei minori è stato vittima almeno una volta di cyberbullismo e nel 17% dei casi si tratta di maschi. Non solo: ogni anno in Italia si tolgono la vita 4mila adolescenti, secondo i dati dell’Istat, e tra le cause di suicidio ci sono anche le brutte esperienze vissute sul web, come il cyberbullismo, il revenge porn e il sexting.

Come afferma Capitanio “in Italia il 99% degli undicenni ha un profilo TikTok o Instagram benché non se ne possano avere prima del compimento dei 14 anni".

Per questo è fondamentale che i genitori prestino sempre particolare attenzione all’uso che i figli fanno del web.

Istruire e formare i giovani è sicuramente il primo passo da fare, ma certamente è importante che i genitori continuino a monitorare i loro figli e le loro interazioni, e per farlo possono rivolgersi a dei professionisti, come gli investigatori privati specializzati in Web Intelligence OSINT e SOCMINT e in indagini per il controllo minori.

Quindi, i genitori possono contattare un’agenzia investigativa autorizzata, non solo col fine di controllo online del minore, ma anche fuori casa. Gli investigatori privati infatti, possono compiere attività di pedinamento e monitoraggio del minore.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web;
  • attività di pedinamento e di monitoraggio del minore, per verificare la sua condotta e le sue frequentazioni fuori dalle mura domestiche;
  • attività di Computer Forensics, per l'estrazione e la conservazione dei dati digitali.
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.


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