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MAN IN THE MIDDLE: LA NUOVA TRUFFA CHE VIAGGIA VIA MAIL

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MAN IN THE MIDDLE: LA NUOVA TRUFFA CHE VIAGGIA VIA MAIL
Una nuova truffa informatica è stata individuata dalla Guardia di Finanza di Treviso e dalla Procura di Milano, messa in atto da una donna di origini romene ai danni di un imprenditore di Venezia, fortunatamente, in questo caso, sventata in tempo.
Si tratta di truffe sono sempre più diffuse, legate anche all’aumento degli acquisti online registrato negli ultimi due anni in particolare, e molte vittime si rivolgono alle agenzie investigative autorizzate per raccogliere le prove dell’avvenuta frode, sia tramite attività di web intelligence, OSINT e SOCMINT, sia attraverso la bonifica dei dispositivi coinvolti come smartphone, tablet e pc, e per attività di Computer forensic e Cyber security
La nuova truffa, conosciuta come “man in the middle” o “man in the mail”, consiste nell’intercettare la mail inviata dal venditore al cliente, contenente la fattura e/o i dati relativi al metodo di pagamento per l’acquisto di un bene o di un servizio. Per intercettare la mail il truffatore deve accedere illecitamente alla casella di posta elettronica della vittima, ed analizzare le mail intercorse tra venditore e cliente, operazione che potrebbe richiedere molto tempo: giorni se non addirittura mesi. Quando viene rintracciata o recepita la mail contenenti il codice IBAN del venditore, sul quale il cliente può effettuare il pagamento dovuto, il truffatore interviene sostituendolo con il suo codice IBAN. La vittima, dunque, del tutto ignara della sostituzione, procede con il pagamento, vedendosi svuotare il conto corrente da una serie di prelievi multipli non autorizzati e bonifici su conti esteri.
È quello che è capitato all’imprenditore di Venezia, che aveva effettuato un bonifico di 20.000 euro a favore di una concessionaria per l’acquisto di una autovettura, ma al quale è stato comunicato che il bonifico non è mai arrivato al rivenditore, sebbene di fatto a lui fosse stata addebitato. I finanzieri, indagando sul caso, hanno scoperto il raggiro e l’intrusione della donna nello scambio di mail. Hanno così bloccato il conto corrente della truffatrice in tempo e hanno sequestrato l’importo che è stato restituito alla vittima. La donna è stata denunciata e potrebbe essere condannata a 3 anni di reclusione.
In un nostro articolo, consultabile cliccando qui, abbiamo elencato i tipi di frodi online più diffusi, come il phishing, che induce la vittima a fornire direttamente le proprie informazioni che il truffatore utilizzerà, rubandone l’identità, per effettuare acquisti o commettere altre attività illecite. La truffa “man in the middle” è simile, perché comunque il truffatore assume l’identità di uno dei soggetti coinvolti per ottenere le informazioni che gli servono, sfruttando la fiducia che intercorre tra loro.  Si tratta sicuramente di una truffa molto complessa da attuare, ma che permette all’hacker di muoversi indisturbato nella casella di posta della vittima, gestendo il client di posta per modificare e alterare il contenuto della corrispondenza.
La Polizia Postale consiglia di adottare delle precauzioni informatiche per evitare di essere la prossima vittima di queste truffe:
  • "contattare direttamente telefonicamente, sui contatti già in proprio possesso, i propri partner nel caso si notassero discrepanze relative alle modalità di pagamento (cambio di Iban, ad esempio)";
  • "cambiare sovente le password e verificare se le regole predefinite di ricezione delle mail sono state cambiate";
  • "proteggere la rete Wi-fi utilizzando password efficaci",
  • "attivare l'identificazione a 'due fattori' per l'accesso ai servizi di home banking";
  • "prestare attenzione nell'uso degli smartphone, che ci facilitano la vita ma non ci permettono di vedere errori grossolani fatti dai malviventi che su un normale computer sarebbero facilmente individuabili";
  • "aggiornare sempre il sistema operativo";
  • "installare un antivirus e antimalware";
  • "sensibilizzare ed aggiornare il personale preposto al pagamento delle transazioni commerciali informandolo riguardo tali fenomeni di hacking".


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