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L’AZIENDA PUÒ CHIEDERTI DI LAVORARE DURANTE I GIORNI FESTIVI INFRASETTIMANALI?

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L’AZIENDA PUÒ CHIEDERTI DI LAVORARE DURANTE I GIORNI FESTIVI INFRASETTIMANALI?
La risposta alla domanda che apre questo articolo è: sì, l’azienda può chiederti di lavorare nei giorni festivi infrasettimanali. Ma solo se tu sei d’accordo. Ed anche tu puoi chiedere all’azienda di lavorare durante i giorni festivi infrasettimanali.
Questo quanto ribadito in Cassazione con la Sentenza n. 8958/2021 (in allegato). Facciamo una premessa: la legge n. 260 del 27 maggio 1949 riconosce alcune ricorrenze e festività che possono avere cadenza infrasettimanale. Si tratta delle festività più note (Natale, Santo Stefano, Capodanno, 1° Maggio, 25 Aprile etc), ad esclusione della Pasqua, che ovviamente ricorre sempre di domenica.
Il fatto che il dipendente non vada al lavoro, in quei giorni, non dipende da un divieto di farlo, ma dall’esercizio di un proprio diritto, perché il dipendente può decidere liberamente di restare a casa (pagato normalmente) o di recarsi in azienda.

Perché potrebbe essere utile lavorare in un giorno festivo? Per due principali motivazioni:
•    Se l’azienda è aperta, in quei giorni, il datore può contare su un’importante forza lavoro;
•    Il dipendente può ottenere una maggiorazione in busta paga per aver lavorato nei giorni festivi.

Si tratta di un diritto del lavoratore che non viene inserito o contemplato nella contrattazione collettiva. Non si può costringere il dipendente a restare a casa e sarebbe nulla qualsiasi clausola che lo imponesse. Invece il lavoratore può firmare un accordo con il proprio datore di lavoro che gli dia la possibilità di esercitare la sua professionale anche durante i giorni festivi infrasettimanali, con l’adeguata retribuzione prevista.
Ovviamente l’azienda non può certo restare aperta solo perché un dipendente ha deciso di lavorare a Natale, ma se pensiamo alle attività commerciali aperte sette giorni su sette come i supermercati, o quelle realtà in cui le attività non si fermano mai, la prospettiva è ovviamente più interessante.
Nella sentenza si fa una doverosa distinzione tra festività infrasettimanali, ferie e riposo settimanale. Le ferie ed i giorni di riposo hanno lo scopo di garantire la tutela della salute psicofisica del dipendente, mentre le festività infrasettimanali hanno lo scopo di permettergli di celebrare, magari in famiglia, delle ricorrenze importanti, religiose e civili.
Il potere del datore di lavoro di chiedere la prestazione lavorativa durante i giorni festivi infrasettimanali deve essere esercitato nei principi di buona fede e correttezza.
In alcune professioni vige l’obbligo di prestare servizio anche nei giorni di festività, come nel caso del personale dipendente delle istituzioni sanitarie pubbliche e private (legge n. 520/1952), ma non solo.
Sebbene quindi la legge preveda la possibilità di accordarsi con il datore di lavoro, ci saranno sempre i furbetti che metteranno in atto il cosiddetto assenteismo tattico o strategico, per il quale è previsto anche il licenziamento per giusta causa.
Le assenze per malattia a ridosso delle festività e del fine settimana sono ormai cosa nota, e moltissimi dirigenti aziendali si rivolgono alle agenzie investigative per verificare la condotta del dipendente nei giorni di assenza, e capita spesso di trovare i dipendenti in vacanza, ed in perfetta salute apparente.
Le prove dell’illecito, raccolte nel dossier investigativo, hanno valore probatorio in sede di giudizio.
In questo periodo i controlli difensivi si sono fatti più stringenti, perché molti furbetti approfittano del blocco dei licenziamenti per mettere in atto illeciti di questo tipo. Ma la Cassazione ha più volte rimarcato che la ripetizione di assenze strategiche comporta la licenziabilità, poiché causa un danno organizzativo, economico e d’immagine all’azienda.

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Ordinanza Num 8958.pdf


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