I tre giorni di permesso mensili riconosciuti dalla legge 104 del 1992 hanno come finalità l’assistenza del familiare disabile e devono essere fruiti solo ed esclusivamente in coerenza con la loro funzione. Se ciò non accade, il datore di lavoro ha il diritto di licenziare per giusta causa e senza preavviso il dipendente che gli ha mentito e che così facendo, non solamente ha commesso un grave illecito disciplinare, ma si è anche macchiato di una truffa ai danni dello Stato (poiché è l’ente previdenziale INPS a pagare il dipendente nei giorni in cui gode dei permessi riconosciuti dalla legge 104/92). Poco importa che cos’altro si faccia durante il permesso anziché assistere il familiare disabile, infatti non si è giustificati neppure se si studia, se si frequenta un corso universitario o se si sostiene un esame. Nonostante lo studio sia, al pari del lavoro, un diritto costituzionale, non è legittimo che lo si soddisfi usufruendo di permessi che hanno un’altra finalità (Cass. sent. n. 17968/16 del 13.09.2016). Fortunatamente il datore di lavoro, nella lotta contro i dipendenti bugiardi e truffaldini, ha come alleate le agenzie investigative private che potranno pedinare i furbetti, far loro foro e video dal valore probatorio in giudizio e testimoniare contro di loro in tribunale. Se hai anche tu un sospetto sui tuoi dipendenti non aspettare! Fai subito una verifica con FIRSTNet.