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LEGITTIMO IL LICENZIAMENTO DEL DIPENDENTE CHE INTENZIONALMENTE COMUNICA LA MALATTIA IN RITARDO

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LEGITTIMO IL LICENZIAMENTO DEL DIPENDENTE CHE INTENZIONALMENTE COMUNICA LA MALATTIA IN RITARDO
Il Tribunale di Cagliari aveva confermato il licenziamento di un lavoratore che in maniera reiterata e intenzionale comunicava in ritardo l’assenza per malattia. La vicenda riguarda un lavoratore del settore elettrico che puntualmente comunicava al datore di lavoro l’assenza per malattia oltre i limiti previsti da CCNL, cioè oltre le prime due ore dell’orario di lavoro. Il lavoratore era già stato sanzionato per tale comportamento che impediva all’azienda di organizzarsi per sopperire la mancanza e soprattutto di attivare i controlli ispettivi. Il comportamento del lavoratore è stato considerato grave anche in considerazione del fatto che il dipendente era a conoscenza della propria malattia quindi strumentalmente comunicava in ritardo l'assenza dalluogo di lavoro.
Lo stato di malattia inoltre iniziava sempre il giovedì e il venerdì, per poi continuare il lunedì e durare ancora uno o due giorni, allungando dunque il week end. Il certificato medico poi, non solo giungeva in ritardo, ma non copriva nemmeno tutti i giorni di assenza.
La condotta del lavoratore dunque è stata ritenuta di gravità tale da ledere il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro e il dipendente, nonostante il ricorso del dipendente il licenziamento è stato convalidato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 18283/2019.


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