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LE NUOVE PRIORITÀ DELLE HR NELLE PMI

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LE NUOVE PRIORITÀ DELLE HR NELLE PMI
Una recente survey della Willis Towers Watson sulle piccole e medie imprese, mette in luce gli ambiti in cui le aziende intendono investire, in questo 2021 che soffre ancora dell’impatto della pandemia sull’economia.  
Tecnologia ed organizzazione aziendale i due ambiti di maggiore interesse delle PMI, che vogliono aumentare la forza lavoro e creare nuovi ruoli sulla base delle competenze più richieste dal mercato.
Così come evidenziato dalla Dott.ssa Tagliasacchi della Willis Towers Watson, grazie alla loro flessibilità, le PMI sono riuscite a reagire alle difficoltà causate dalle restrizioni, cercando soluzioni che permettessero una continuità lavorativa, delineando nuovi modelli di business.
Al primo posto, quindi, tra le aree aziendali da potenziare, c’è, secondo le risorse umane,  l’information technology (IT), con il 67%, seguita dall’organizzazione aziendale con il 61%.
Non viene quasi contemplata la riduzione della forza lavoro, che infatti è presente solo con il 6%, né tantomeno la riduzione dell’orario di lavoro, presente con appena il 3%. Un dato interessante è l’obiettivo di creare nuovi ruoli in base alle richieste di mercato, che raggiunge il 42%, ma anche l’incremento della forza lavoro, con il 39%. Con il 10% figura infine l’introduzione o l’incremento di contingent worker.
Possiamo quindi dire, in definitiva, che nell’80% dei casi, le aziende hanno intenzione di rivedere la propria struttura organizzativa, puntando su figure di leadership sempre più preparate, su dipendenti affidabili e motivati e su assunzioni di professionisti in grado di ricoprire i nuovi ruoli che il mercato richiede.
Per assicurare la creazione di una struttura organizzativa di qualità, molte aziende si rivolgono alle agenzie investigative, che possono intervenire in tutte le fasi:
•    con delle indagini pre-assuntive, soprattutto prima di procedere a delle assunzioni per ruoli di responsabilità;
•    con delle indagini per infedeltà dei dipendenti (sia in sede che in smart working) che permettono all’azienda di valutare le risorse già integrate, preferendo quelle più produttive e corrette;
•    con delle indagini reputazionali, finalizzate a verificare il profilo reputazionale della società e dei soggetti rilevanti;
•    con delle attività di Mystery Shopping, che hanno lo scopo non solo di monitorare la qualità del servizio reso da chi lavora a stretto contatto con il pubblico, ma anche di fornire strategie che l’azienda potrebbe adottare per migliorare il lavoro del suo personale od il posizionamento dei prodotti.
L’intervento delle agenzie investigative, inoltre, è determinante nella fase immediatamente successiva al recruiting, spesso sottovalutata, ossia quella dell’onboarding, il processo dedicato all’inserimento effettivo del dipendente nell’azienda, sia dal punto di vista sociale che organizzativo e culturale. È la fase in cui il dipendente inizia a padroneggiare il know-how aziendale, ed è fondamentale verificare che ne faccia buon uso, evitando il rischio, ad esempio, che possa trasmetterlo a dei competitor, che vedono a volte nei neo-assunti possibili esche per ottenere dei vantaggi. Ma è anche la fase in cui sono più comuni gli errori, nel primo approccio, ad esempio, con la strumentazione informatica. Bisogna quindi essere pronti a contenere i danni con delle attività di cyber security.

 


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