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L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO È AUTOMATICO SE VI È L’ADDEBITO PER INFEDELTÀ?

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L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO È AUTOMATICO SE VI È L’ADDEBITO PER INFEDELTÀ?
Sia nella determinazione che nella rideterminazione dell’assegno di mantenimento o divorzile è importante l’intervento di una agenzia investigativa autorizzata, perché i coniugi hanno la necessità di procurarsi delle prove valide in sede di giudizio, come quelle raccolte dagli investigatori privati autorizzati.
Quando il matrimonio termina a causa dell’infedeltà di uno dei coniugi, il coniuge tradito può ad esempio dimostrare l’effettiva sussistenza di una relazione extraconiugale incaricando degli investigatori privati, che attraverso delle attività di monitoraggio e di pedinamento possono produrre foto e video dell’adulterio.
Tali prove possono essere anche suffragate da indagini OSINT e SOCMINT, perché spesso gli infedeli seminano prove del tradimento anche online, in maniera volontaria o involontaria, e l’occhio esperto di un investigatore è in grado di riconoscerle.
Gli investigatori privati, al termine dell’attività investigativa, consegnano al cliente il dossier contenente tutte le prove raccolte, che può essere prodotto in giudizio dal coniuge tradito, per richiedere l’addebito della separazione al coniuge infedele.
Nella maggior parte dei casi l’addebito fa scattare il diritto al mantenimento, se il coniuge beneficiario non ha redditi propri adeguati e se sussiste una disparità economica tra i due coniugi. Se invece il coniuge richiedente ha redditi adeguati e non vi è una disparità economica sostanziale, allora il mantenimento, nonostante l’addebito, non è automatico.
Si tratta di casi rari, come quello preso in esame dalla pronuncia della Cassazione n. 22704/2021 (in allegato), nel quale entrambi i coniugi svolgono una professione di prestigio che permette loro di conservare lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio, senza che l’uno debba provvedere al mantenimento dell’altro.
In genere le disparità economiche sono molto più diffuse. Anche se spesso le situazioni personali possono variare nel tempo. Ed anche in questo caso l’intervento degli investigatori privati è determinante, per chiedere la revisione dell’assegno di mantenimento quando il coniuge obbligato ha il sospetto che il beneficiario stia godendo di un miglioramento della propria condizione economica.
La revisione dell’assegno si può ottenere dimostrando, grazie alle prove degli investigatori, almeno una delle seguenti circostanze, oltre all’addebito di cui sopra:
L’acquisizione di redditi propri: può trattarsi di una sopraggiunta eredità, o di un nuovo lavoro. Se per il beneficiario vi è un sostanziale miglioramento della propria condizione economica, allora l’assegno di mantenimento verrà revocato. Spesso il coniuge beneficiario, per evitare che questo accada, svolge delle attività lavorative in nero. Ma gli investigatori privati possono dimostrare lo svolgimento di tali attività, anche attraverso il monitoraggio del reale tenore di vita dell’ex coniuge;
Convivenza more uxorio: se l’ex coniuge inizia una convivenza stabile e duratura con il nuovo partner, allora perde il diritto all’assegno di mantenimento. Anche qui, molti beneficiari provano a nascondere la convivenza, ma gli investigatori possono dimostrarne l’esistenza e la stabilità.
L’attività investigativa finalizzata alla richiesta della revoca dell’assegno viene studiata insieme al cliente in fase di consulenza, per poter ottenere le prove utili nei tempi e nelle modalità più adatti alla specifica situazione ed esigenza.

Scarica l'allegato
Cassazione n. 22704.pdf


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