Non si tradisce solo con il corpo e con la mente, ma anche con i soldi, ed a farlo sono in moltissimi. Secondo uno studio del sito di incontri extraconiugali Ashley Madison, il 52% dei suoi 70milioni di iscritti (735.000 solo in Italia) ritiene il tradimento finanziario più grave di quello sessuale o comunque equivalente.
Nel 36% dei casi gli stessi intervistati hanno commesso atti d’infedeltà finanziaria, ed il 31% ritiene che questo tipo di tradimento possa portare alla rottura degli equilibri di coppia sicuramente più di una relazione fisica con un’altra persona.
Simili risultati emergono dall’analisi dello studio legale Albini: il 60% dei coniugi nasconde dei soldi al partner.
Per le coppie sposate, la gravità di questo tipo di infedeltà è maggiore, poiché il matrimonio è a tutti gli effetti un contratto, che determina una stabilità economica ed una gestione condivisa. Inoltre, quando ci si sposa, si può contare nella maggior parte dei casi in una doppia entrata economica e in delle agevolazioni fiscali. Mentire quindi al partner, in ambito finanziario, rappresenta una grave forma di mancanza di rispetto che causa la perdita della fiducia.
Infatti è in questo ambito che molto spesso vengono chiamate ad operare le agenzie investigative autorizzate, che grazie a delle indagini patrimoniali, affiancate ad indagini sul tenore di vita del coniuge o ex coniuge, possono dare risultati su:
• Le effettive attività lavorative svolte dal partner (dichiarate e non dichiarate);
• Eventuali conti in banca di cui il partner tradito non è a conoscenza;
• L’effettivo tenore di vita che il coniuge conduce;
• Eventuali proprietà, beni immobili e mobili;
• Volume d’affari, azioni e titoli.
L’infedeltà finanziaria è molto comune nelle fasi di separazione e divorzio, per dichiarare una minore disponibilità economica e contenere così l’assegno di mantenimento.
Le prove ottenute dalle indagini investigative, avendo valore probatorio in sede di giudizio, possono quindi essere fondamentali nella determinazione e rideterminazione dell’assegno divorzile o di mantenimento.
Di recente, a Milano, una donna ha avviato una causa legale contro l’ex marito, che sui social ostentava beni di lusso e viaggi in luoghi esotici, dichiarando molto meno di quanto evidentemente erano le sue possibilità, per mantenere basso l’importo dell’assegno destinato ai figli.
Situazioni di questo tipo si ripercuotono non solo sulla coppia, quindi, ma su tutta la famiglia, considerando che il 13% degli intervistati, nel sondaggio del portale Ashley Madison, ha dovuto tagliare le spese dedicate all’istruzione dei figli, fino ad arrivare a casi in cui il coniuge tradito si è dovuto indebitare (28%), ha perso tutti i propri risparmi (13%) o ha perso la casa (4%).
A livello penale, l’articolo 570bis punisce chi toglie mezzi di sussistenza ai figli: è reato quando si fa mancare loro il denaro, sottraendolo al bilancio familiare.
È giusto avere una indipendenza economica, fa parte della propria libertà, anche se si è in coppia, ma non è giusto negare al partner e ai figli delle possibilità, nascondendo elementi rilevanti che possono modificare drasticamente il balance economico familiare.
