ITALIANOINGLESE

Notizie
ITALIAN SOUNDING: COS’È E QUAL È IL SUO IMPATTO SUL MADE IN ITALY?

Autore / Fonte:
ITALIAN SOUNDING: COS’È E QUAL È IL SUO IMPATTO SUL MADE IN ITALY?

L’Italian sounding è quel fenomeno che consiste nell’utilizzo di parole, immagini, marchi evocativi, combinazioni cromatiche (il tricolore) e/o riferimenti geografici italiani per promuovere e commercializzare prodotti che, di fatto, non sono Made in Italy. Tra i settori più colpiti vi sono il food, il fashion, il design ed il farmaceutico.

Si tratta, in sintesi, di prodotti contraffatti che violano marchi registrati o altri segni distintivi tutelati, come le denominazioni di origine DOC, DOP, DOCG ecc. o di prodotti che “ricordano” l’Italia senza imitare servilmente gli originali, ma che comunque contribuiscono ad arrecare “un danno ingente per l’economia italiana e per le potenziali esportazioni del Made in Italy” (Rapporto IPERICO sulla Lotta alla Contraffazione in Italia nel Settore Agroalimentare 2009-2012).

Due prodotti agroalimentari su tre venduti in tutto il mondo sono delle contraffazioni di eccellenze italiane, come i formaggi Parmigiano Reggiano e Grana Padano, il pesto genovese, i vini, il prosciutto San Daniele, la mozzarella, l’olio extravergine di oliva etc.

Il valore del Made in Italy agroalimentare contraffatto è salito ad oltre 100 miliardi di euro con un aumento del 70% negli ultimi dieci anni.

La pandemia e lo sviluppo dell’e-commerce hanno agevolato questo fenomeno, perché sempre più gente preferisce acquistare online, ed è particolarmente diffuso negli Stati Uniti, in Canada, in America Latina, in Australia, nei Paesi dell’Est ma anche in Europa.

Gli alimenti falsi e di bassa qualità non vengono prodotti solo all’estero, ma anche da alcune aziende italiane che vogliono mettersi al passo – in maniera disonesta - con la crescente richiesta mondiale di prodotti Made in Italy.

In particolare, nell’agropirateria è diffusa l’emulazione del packaging dei prodotti italiani (abbiamo parlato del “look alike” in un nostro articolo consultabile cliccando qui), l’utilizzo di ingredienti corretti ma di provenienza non certificata o ignota e/o l’assenza o la sostituzione di ingredienti che invece caratterizzano il prodotto originale.

Interessante, a tal proposito, è il Provvedimento n. 28059 (in allegato) dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla “promozione e commercializzazione – nei punti vendita Lidl e mediante il sito internet www.lidl.it – delle proprie linee di pasta di semola di grano duro a marchio “Italiano” e “Combino”, mediante confezioni che rappresentano in maniera ingannevole le caratteristiche di tale pasta, enfatizzando sulla parte frontale l’italianità del prodotto, in assenza di adeguate e contestuali indicazioni sull’origine anche estera del grano duro impiegato nella produzione della pasta.”

Circa due italiani su tre (65%) hanno paura della contraffazione a tavola, perché al danno economico si aggiungono i danni alla salute.

È fondamentale per le aziende Made in Italy tutelare il proprio brand, attivando un processo di autenticazione e di anticontraffazione, garantendo la trasparenza della filiera alimentare, rivolgendosi a dei professionisti nel settore, come le agenzie investigative autorizzate e specializzate in Brand Protection.

Il primo passo per intervenire, infatti, è quello di raccogliere le prove da utilizzare, se necessario, in sede di giudizio.

Gli investigatori privati raccolgono gli elementi di prova sia sul campo, attraverso delle attività di Mystery Shopping, utilizzando anche la tecnica del cosiddetto Trap purchase, ossia l'acquisto dei prodotti oggetto di indagine, allo scopo di comparare il prodotto contraffatto con l’originale, sia sul web, attraverso degli acquisti online e delle attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT, individuando le pubblicazioni su fonti aperte utili a dimostrare l’illecito.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Mystery Shopping (sia online che in store fisici) con Trap purchase;
  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT, per l’analisi dei canali di vendita, dei social delle aziende e dei soggetti coinvolti nell’illecito e per la raccolta di elementi utili a dimostrare l’illecito da fonti aperte e database;
  • Attività di pedinamento e di monitoraggio dei soggetti coinvolti nell’illecito.

Scarica l'allegato
Provvedimento n. 28059.pdf


Servizi associati a questa notizia

Richiedi informazioni su CONTRAFFAZIONE MARCHI - BRAND PROTECTION

Chiamaci