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INDAGINI DIFENSIVE: È LECITO RACCOGLIERE ELEMENTI PER IL PRELIEVO DEL DNA?

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INDAGINI DIFENSIVE: È LECITO RACCOGLIERE ELEMENTI PER IL PRELIEVO DEL DNA? Nell’ambiente investigativo, l’analisi del DNA è utilizzata soprattutto per determinare:

•    la paternità, maternità, fratellanza o consanguineità;
•    le frodi alimentari;
•    il coinvolgimento in crimini o reati.

A proposito di quest’ultimo aspetto, con il decreto di archiviazione del 22/09/2020, il Gip di Milano ha archiviato un procedimento a carico di un avvocato, che si era rivolto ad una agenzia investigativa per raccogliere elementi di prova utili per la revisione della condanna per omicidio del suo assistito.

Nello specifico, le indagini si erano focalizzate sul recupero di elementi di prova che permettessero di effettuare un prelievo del DNA su un soggetto in particolare, che era stato pedinato, per poi recuperare degli oggetti che l’uomo aveva gettato dopo esserne venuto a contatto: bicchieri, bottiglie, cucchiaini.

Secondo l’accusa tale condotta violava le disposizioni in materia di indagini difensive, poiché gli investigatori avevano illegittimamente effettuato un prelievo di mucosa del cavo orale del soggetto.

Trattandosi infatti di indagini preventive, le operazioni dovevano essere svolte, sempre secondo l’accusa, solo dopo aver redatto un verbale come da art. 373 c.p.p.,  previa identificazione della persona indagata, e non senza il suo consenso.
Ma secondo il Gip di Milano il prelievo in esame non è stato ottenuto in maniera coattiva, ma ha anzi evidenziato che “le operazioni di raccolta di materiale biologico sono avvenute non solo accedendo a luoghi pubblici o aperti al pubblico, nel rispetto della libertà e della dignità del soggetto, ma hanno in concreto riguardato oggetti utilizzati ed in seguito abbandonati dal soggetto sottoposto a indagini. Tale materiale prelevato non faceva più parte della persona indagata e non ha comportato alcun atto coercitivo o forzoso sulla sua persona.”

In sintesi, quando il materiale biologico è ormai separato dalla persona, e si può ottenere da oggetti abbandonati, come bicchieri, bottigliette mozziconi etc, diventando così res derelicta, il recupero di tali oggetti va considerato legittimo, e non è necessaria l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria o l’osservanza delle procedure previste dagli artt. 373 e 349 co. 2 bis c.p.p.

Le indagini difensive vengono quindi svolte nel completo rispetto delle disposizioni in materia, con lo scopo di far valere un proprio diritto in sede giudiziaria.

 


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