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IN CHE MODO L’INFEDELTÀ PUÒ CONDIZIONARE LE RELAZIONI SUCCESSIVE?

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IN CHE MODO L’INFEDELTÀ PUÒ CONDIZIONARE LE RELAZIONI SUCCESSIVE?

Un recente studio condotto dalla psicologa Joana Arantes e dal suo team di ricerca, pubblicato su Frontiers in Psychology, ha confermato una amara realtà: il tradimento, sia per chi lo ha subìto che per chi lo ha messo in atto, non solo è deleterio per la relazione entro la quale si è consumato, ma lo sarà anche per le relazioni successive.

La ricerca ha coinvolto 364 uomini e donne di diverse generazioni, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 62 anni, e si è concentrata sulla valutazione della qualità delle loro relazioni.

All’interno del campione analizzato, coloro che hanno tradito o sono stati traditi hanno affermato di vivere dei rapporti di coppia, oggi, di qualità inferiore rispetto al rapporto durante il quale è avvenuto il tradimento.

Di fatto l’infedeltà vissuta da entrambi i partner nella relazione passata, secondo lo studio, ha minato una serie di fattori chiave di un rapporto di coppia, come l’attrazione fisica, l’autostima, la fiducia verso l’altro. O meglio, per citare esattamente i parametri utilizzati nella ricerca della dottoressa Arantes: desiderio sessuale, percezione della qualità della relazione, importanza attribuita all'attrattiva fisica del partner e attrattiva auto-percepita.

La compromissione di uno o più di questi parametri crea le condizioni che possono portare al tradimento, subìto o compiuto.

Chi ha sperimentato l’infedeltà vive i rapporti successivi con un livello di “allerta” molto più alto, e ciò incide ovviamente sull’incapacità di lasciarsi andare totalmente e godere in pieno del sentimento vissuto.

Lo studio ha fatto emergere anche altri interessanti dettagli: sui 364 adulti coinvolti, dei quali 251 donne e 113 uomini, questi ultimi hanno riportato livelli più alti di comportamenti extradiadici. Hanno, cioè, tradito di più. Inoltre, gli uomini danno molta più importanza al desiderio sessuale e all’attrazione fisica rispetto alle donne. Ciò conferma uno degli assunti dai quali lo studio ha preso vita: chi tradisce di più tende ad avere pulsioni sessuali più alte rispetto a chi non tradisce e non ha tradito durante una relazione passata.

Ma il dato più preoccupante è il modo in cui il traditore ha reagito al tradimento subito in passato: nel 44% dei casi chi subito un tradimento ha la tendenza a tradire, a sua volta, i partner futuri.

Consapevoli, dunque, del fatto che il tradimento peggiora la qualità delle relazioni future, la strada da intraprendere è solo una: puntare sull’onestà, sulla comunicazione efficace e sulla verità.

Chiaramente iniziando con il tutelarsi da eventuali tradimenti in atto, rivolgendosi a dei professionisti, come gli investigatori privati autorizzati.

Gli investigatori privati, per raccogliere le prove dell’infedeltà, effettuano delle attività sul campo, come il pedinamento e l’appostamento e delle attività di Web Intelligence OSINT/SOCMINT per la raccolta di prove online, soprattutto dai social network, che spesso forniscono prove e indizi molto utili ai fini dell’intera indagine.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Attività di monitoraggio e di pedinamento del partner infedele;
  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web: è spesso lo stesso partner infedele a pubblicare online prove delle sue condotte disoneste;
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.


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