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IL BULLISMO NON DÀ TREGUA: NE È VITTIMA 1 ADOLESCENTE SU 5

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IL BULLISMO NON DÀ TREGUA: NE È VITTIMA 1 ADOLESCENTE SU 5

Nonostante sia un tema del quale negli ultimi anni si parla molto, a scuola e tra i giovani, quello del bullismo rimane un fenomeno estremamente preoccupante: 1 adolescente su 5 ne è vittima.

Questo quanto emerso dall’Osservatorio "Bullismo e Cyberbullismo" condotto da Skuola.net in collaborazione con Citroën Italia, intervistando 3.000 ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 19 anni, nell’ambito del progetto “RispettAMI”.

Lo scopo dell’Osservatorio è stato quello di tracciare il fenomeno a seguito del ritorno in presenza in classe dopo la pandemia, essendo la scuola uno dei luoghi più colpiti dal bullismo. Nell’ultimo trimestre di lezioni, il 13% degli adolescenti coinvolti nella ricerca ha affermato di essere stato vittima di episodi occasionali di bullismo, mentre per il 7% si è trattato di vessazioni sistematiche.

In particolare gli atti di bullismo hanno riguardato tre grandi macro-aree: l’aspetto fisico, l’identità sessuale e di genere, l’etnia o le origini. Il body shaming, ossia la denigrazione e derisione dell’aspetto fisico, è in assoluto la forma di bullismo più diffusa, seguita dalla discriminazione per l’orientamento sessuale. Le ragazze sono molto più esposte al body shaming rispetto ai ragazzi: circa 1 ragazza su 3 ne è stata vittima, tra i ragazzi la frequenza scende a 1 su 6, mentre per quanto riguarda la discriminazione per l’orientamento sessuale, le ragazze e i ragazzi che si definiscono “non binari” sono i più vessati in assoluto.

La fascia di età più interessata dal bullismo è quella dei preadolescenti e giovani adolescenti tra gli 11 ed i 16 anni, che rappresentano il 22% del campione delle vittime.  

La pandemia non ci ha riconsegnato versioni migliori di noi stessi, come molti auspicavano. I nostri adolescenti continuano a essere piagati dal bullismo che sì, è sempre esistito, ma che attraverso la dimensione digitale, in cui noi tutti siamo immersi, riesce a essere ancora più efficace”, dichiara Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

Il bullismo, come è noto, non si consuma solo in aula, ma in tutti gli ambienti frequentati dai giovani, anzi: fuori dalle scuole e fuori casa il fenomeno si acuisce, diventando molto più pericoloso, perché viene meno il controllo di insegnanti e genitori. Anche il cyberbullismo assume forme sempre più gravi, perché i giovani percepiscono il web come un proprio spazio, che gli adulti non frequentano quanto loro e che, pur frequentandolo, non comprendono a pieno. Trovano, dunque, nuovi modi per mettere in atto comportamenti lesivi verso i coetanei, restando impuniti.

Per prevenire e arginare gli episodi di bullismo e cyberbullismo, sempre più ragazzi e famiglie chiedono l’intervento ed il supporto delle agenzie investigative autorizzate, che possono raccogliere le prove da utilizzare per sporgere denuncia e da presentare eventualmente in sede di giudizio.

Il dossier investigativo realizzato dagli investigatori privati contiene sia i risultati delle indagini effettuate sul web, tramite attività OSINT e SOCMINT, sia i risultati delle indagini effettuate sul campo, tramite attività di monitoraggio e di pedinamento. Gli investigatori preposti a questo tipo di indagine hanno il know-how e le caratteristiche necessarie per monitorare dall’interno gli ambienti fisici e virtuali frequentati dai ragazzi, ottenendo informazioni più dettagliate e carpendo al meglio abitudini e codici comportamentali. Non è solo la vittima a dover essere tutelata, ma anche i ragazzi che, non riuscendo a controllare la loro impulsività, possono cagionare anche non volendo dei danni agli altri, con conseguenze legali estremamente gravi.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web;
  • Attività di monitoraggio e di pedinamento;
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.


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