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IL 79% DEGLI INFEDELI È CONTRARIO AL DIVORZIO

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IL 79% DEGLI INFEDELI È CONTRARIO AL DIVORZIO

Un recente studio della piattaforma di incontri online per persone sposate, Ashley Madison, ha rivelato che il 79% degli infedeli è contrario al divorzio, preferendo restare insieme al coniuge, pur tradendolo ripetutamente. Tra il 2019 ed il 2020 le registrazioni di persone sposate sui siti di incontri sono aumentate del 25%, con un ulteriore incremento del 12% nel periodo pandemico.

Questo perché in tanti, durante la pandemia, hanno approfittato per conoscere virtualmente delle persone, ed infatti il 40% dei partner ha scoperto di essere tradito semplicemente “guardando” il telefono cellulare del partner, mentre il 23% controllando le sue attività sui social network ed il 13% usando il pc del partner. Tre tradimenti su quattro vengono scoperti, in sintesi, attraverso i dispositivi.

Spiare il telefono ed il pc del partner è, però, un reato a tutti gli effetti (clicca qui per approfondire) e, soprattutto, serve a poco, visto che nell’80% dei casi gli incontri virtuali non restano tali, ma si concretizzano nella realtà.

Le persone che tradiscono senza lasciare il partner sono la maggioranza. Ed effettivamente è nella concezione stessa dell’infedeltà non prendersi le proprie responsabilità e mentire, negando l’evidenza.

Il 46% dei traditori afferma addirittura di amare troppo il proprio partner per lasciarlo ed andare via - evidentemente non considerando il dolore che può procurargli il tradimento - mentre per il 19% il motivo per restare è attribuibile alla serenità dei figli. Infine vi è una alta percentuale, il 17%, che semplicemente non vuole intraprendere la trafila burocratica ed il relativo dispendio economico per procedere con una separazione ed il divorzio.

Per il 58% dei traditori il divorzio è una scelta egoistica, ed è per questo che non lo chiederebbe al partner, preferendo, però, la reiterazione del tradimento. Infatti, nel 67% dei casi il senso di colpa maggiore è lasciare, più che tradire. Il 76% delle persone, anzi, ha notato che tradire migliora il rapporto, perché il loro atteggiamento con il partener è più paziente e tollerante.

Secondo il sondaggio l’aumento delle relazioni extraconiugali è determinato dalla voglia di evadere, di avere una valvola di sfogo per superare lo stress degli ultimi due anni. In molti, poi, non credono nella monogamia, pur avendo scelto di vivere una relazione monogama e di legarsi per sempre ad un’altra persona sposandola. Una contraddizione in termini, ed a soffrire, in fin dei conti, è sempre il tradito.

Difatti, parallelamente all’aumento dell’infedeltà, sempre più taciuta e nascosta al partner, si è registrato un incremento delle persone che si rivolgono alle agenzie investigative autorizzate per verificare la fedeltà della persona che amano. Gli investigatori privati, in questi casi, si muovo parallelamente sia sul piano virtuale che su quello reale: la Web Intelligence (OSINT e SOCMINT) permette di raccogliere elementi di prova dell’infedeltà dal web, sia in una fase preliminare delle indagini sia durante le stesse, fornendo spesso utili spunti e indizi.

L’attività di pedinamento e di monitoraggio del partner fedifrago è quella fondamentale, perché permette di raccogliere le prove visive e concrete del tradimento, attraverso l’acquisizione di foto e video e la trascrizione dettagliata degli avvenimenti. Tali prove possono essere prodotte in giudizio dal coniuge tradito per chiedere la separazione con addebito al traditore. Si tratta di elementi di prova spesso incontestabili, poiché difficili da smentire. Inoltre gli investigatori privati possono essere chiamati a deporre in Tribunale, in quanto testimoni oculari dei fatti.

In conclusione: è vero che i traditori non vorrebbero mai divorziare, vivendo in una situazione di comodo, in casa con il coniuge che gli garantisce una certa stabilità emotiva e la serenità quotidiana, insieme ai figli e conservando le proprie abitudini, ma è altrettanto vero che, di contro, i coniugi traditi chiedono sempre più spesso il divorzio, che è infatti aumentato del 60% rispetto agli anni precedenti.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Attività di monitoraggio e di pedinamento del partner infedele;
  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web: è spesso lo stesso partner infedele a pubblicare online prove delle sue condotte disoneste.
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.


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