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I FURBETTI DEL CARTELLINO NON HANNO PIU' SCAMPO.

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I FURBETTI DEL CARTELLINO NON HANNO PIU' SCAMPO. Con la sentenza n. del 15.06.2016, il tribunale di Verbania   ha dichiarato pienamente utilizzabili, come prove, le riprese video effettuate – anche senza audio – dalle telecamere nascoste dalla polizia: pur in apparenza trattandosi di un luogo privato le registrazioni video sono avvenute all’ingresso dov’era posizionato il marcatore.
In questo caso la privacy dei dipendenti non viene lesa in alcun modo in quanto l’ingresso del posto di lavoro è accessibile anche a soggetti terzi.
Le prove così reperite sono considerate dalla Giurisprudenza di merito “prove atipiche” –– e non “intercettazioni tra presenti” le registrazioni di immagini senza audio effettuate dalla polizia giudiziaria con le microspie piantate sui muri dell’ente pubblico nelle parti del luogo di lavoro aperte anche a chi non è un dipendente. Esse possono essere disposte nel corso delle indagini anche di iniziativa della polizia giudiziaria. Il dipendente non può lamentare una indebita interferenza nella sua vita privata e violazione di segreti.
Le suddette verifiche possono essere svolte anche da agenzie investigative che potranno rinvenire ulteriori prove dell’illecito comportamento del dipendente infedele, pedinandolo fuori dal posto di lavoro.
Molto spesso accade che, durante i pedinamenti, gli investigatori privati accertino situazioni quali: altri impieghi lavorativi presso privati o addirittura momenti ludici al mare o a spasso. Tutto durante gli orari lavorativi.


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