In un momento storico così fortemente influenzato dalla tecnologia, è spesso difficile per un genitore mantenere i propri figli lontani dagli smartphone e da internet: è noto, infatti, che l’età a cui si riceve il primo smartphone sta tendendo sempre di più verso il basso (9-10 anni).
Quando i propri ragazzi cominciano a spostarsi e muoversi in autonomia, per un genitore le preoccupazioni principali diventano sapere con chi escono e dove si trovano.
È possibile dunque conoscere la posizione esatta del proprio figlio? Oppure, è davvero giusto controllare la posizione dei propri figli?
Non esistono dei metodi magici per rintracciare la posizione esatta di uno smartphone; tuttavia, servendosi delle normali applicazioni fornite dai sistemi Apple o Android, oppure di app o sistemi terzi, è facile trovare un indirizzo in tempo reale: è necessario avere la geolocalizzazione attiva e aver impostato la condivisione della posizione con uno o più utenti.
Mostriamo un caso concreto in cui la geolocalizzazione tramite smartphone è stata fondamentale ed utile: il 23 settembre 2023, una ragazza di 15 anni è stata salvata dopo aver tentato il suicidio, gettandosi dal ponte del torrente Savena, al confine tra Bologna e San Lazzaro.
Prima del gesto estremo, la ragazza aveva inviato un messaggio ad una sua amica, nonché compagna di classe: “la faccio finita”. Lei lo aveva poi girato al padre della ragazza, avendo intuito la gravità della situazione.
Il papà, che l’aveva appena lasciata a scuola, tornava subito sui suoi passi, dopo aver geolocalizzato la figlia accanto al fiume, in via Giuseppe Dozza: chiamati subito i soccorsi, si recava nel frattempo sul posto.
L’uomo notava soltanto uno zaino sul ponte: la ragazza si era già buttata. I Carabinieri si lanciavano nel torrente dopo aver intravisto una testa che affiorava dal flusso dell’acqua; aiutati da pompieri e ambulanza, trasportavano la quindicenne in ospedale, che era ancora cosciente ma stordita dal trauma dovuto alla caduta e allo shock.
Il padre racconta alla Procura per i minorenni che la propria figlia in passato non aveva mai dato segni di malessere. Dai primi accertamenti non emergerebbero altre responsabilità: sembrerebbe soltanto un tentativo di un gesto definitivo. Le motivazioni del gesto rimangono quindi ancora sconosciute.
Se non fosse stato per la lucidità dell’amica in primis, e soprattutto per la scelta del padre di geolocalizzare la figlia grazie al telefonino, probabilmente quest’ultima non sarebbe riuscita a salvarsi.
Quanto riportato quindi mostra come non sia difficile rilevare una posizione tramite uno smartphone: rimangono però dei dubbi di natura prevalentemente etica, educativa e di privacy. Nonostante queste incertezze però, rimane di fondamentale importanza per un genitore informarsi e conoscere le abitudini dei propri figli, senza sentirsi frenati dal senso di colpa per la violazione della loro privacy, soprattutto se minorenni.
In particolare, nei casi in cui si dovessero notare dei cambiamenti nelle loro abitudini o se si hanno dei sospetti, è consigliabile rivolgersi alle agenzie investigative autorizzate, autorizzate al trattamento dei dati nel rispetto della privacy, per poter verificare la condotta dei figli fuori dalle mura domestiche, il loro rispetto delle regole e l’eventuale abuso di sostanze.
Gli investigatori privati, professionisti specializzati in cybersecurity, computer forensics e web intelligence, operano su più fronti per monitorare gli adolescenti:
L’intervento degli investigatori privati permette ai genitori di scoprire ciò che avviene fuori dalle mura domestica e come i loro figli si relazionano con il mondo che li circonda. In questo modo si possono prendere delle decisioni oculate in merito alla loro educazione, basate su fatti concreti, e mirate a prevenire comportamenti lesivi per la propria salute o quella altrui.
Istruire e formare i giovani sui rischi è sicuramente il primo passo da fare, secondo il Garante e gli esperti, ma certamente è importante che i genitori continuino a monitorare i loro figli e le loro interazioni.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?