Il periodo pandemico ha favorito la “migrazione” di quei crimini tipicamente di strada al commercio online, primi tra tutti lo spaccio.
La maggior parte delle persone che fanno uso di droghe preferisce, oggi, affidarsi al “delivery”, acquistando online ogni tipo di sostanza, tra le più richieste la cocaina, soprattutto dai giovanissimi di Milano e della Lombardia, secondo le ultime statistiche. Il pusher consegna direttamente a casa le dosi ordinate e pagate solitamente con criptovalute per non rendere tracciabili le transazioni.
Il dark web ma anche il surface sono popolati da numerosissimi “negozi” virtuali, dove si trova di tutto, dalle droghe alle armi, ma esistono anche altrettanti gruppi Telegram o WhatsApp dove è possibile comunicare direttamente con i criminali.
Per sconfiggere questo tipo di reati virtuali si sta perfezionando un sistema di intelligenza artificiale applicato al datamining, attraverso algoritmi di machine learning, per fornire alle forze dell’ordine degli strumenti investigativi virtuali sempre più efficaci.
Ma prima che siano gli organi competenti e le forze dell’ordine ad intervenire è fondamentale agire sul singolo consumatore, per limitare le conseguenze fisiche, morali e penali alle quali può andare incontro, richiedendo l’intervento di una agenzia investigativa autorizzata.
Se sospetti che una persona a te vicina faccia uso di droghe, che si tratti di tuo figlio o di un altro tuo familiare, puoi rivolgerti agli investigatori privati, soprattutto se si tratta di minori, poiché rappresentano la categoria più a rischio. Infatti, secondo i dati dell’area dipendenza dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, nel solo mese di gennaio 2022 sono stati accolti ben 98 nuovi pazienti, nella maggior parte dei casi di un’età che va dai 18 ai 24 anni. Ciò vuol dire che l’inizio della dipendenza è da ricondursi a molto prima dei 18 anni, per arrivare alla maggiore età con problemi tanto gravi da richiedere un intervento specialistico.
Secondo il Direttore Riccardo Gatti “ci sono più persone che hanno sia problemi di salute legati all’abuso di droga, sia problemi con la giustizia connessi a reati di consumo o spaccio”.
Dei 4000 pazienti attualmente in cura nell’area dipendenza dell’ASST Santi Paolo e Carlo il 40% è dipendente dalla cocaina, il 28% da eroina, ma non mancano i soggetti con problemi di alcolismo e ludopatia.
Gli investigatori privati operano su più fronti per monitorare i soggetti a rischio: pedinandoli nei loro spostamenti, e producendo foto e video che verranno raccolti nel dossier finale; con attività di Computer forensics, per l’estrazione e la conservazione dei dati digitali; con delle indagini OSINT/SOCMINT, per individuare le pubblicazioni social utili a confermare le abitudini, le frequentazioni ed i luoghi nei quali si ritrovano più spesso i soggetti per consumare le sostanze fuori casa.
Infatti, nella maggior parte dei casi, il “delivery” ha il solo scopo di facilitare l’acquisto della droga, ma il consumo avviene solitamente fuori dalle mura domestiche, proprio perché la maggior parte dei ragazzi vive ancora in casa con i genitori, oltre al fatto che l’uso di droghe ha spesso una funzione “sociale”: secondo la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, l’abitudine di consumare le droghe in compagnia degli amici è più frequente fra i consumatori “a rischio”, con il 58% rispetto a quelli non a rischio, con il 17%.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?