Notizie DIVORZI E SEPARAZIONI: ACCESSO LIBERO AL REDDITO DELL’EX
Autore / Fonte:FIRSTNet/ilSole24Ore (10/11/2020)
Il coniuge può accedere liberamente ai dati del Fisco dell’ex coniuge, per conoscere la sua situazione economica e patrimoniale, senza l’autorizzazione del giudice del processo civile. Questo quando deciso dal Consiglio di Stato con le sentenze n. 19, n. 20 e n. 21 del 25 Settembre scorso, archiviando di fatto tutte le precedenti restrizioni in materia.
L’Adunanza planetaria ha considerato ogni elemento del diritto di accesso alle banche dati del Fisco, nei casi di controversiefamiliari, in modo che il coniuge possa estrapolare lo stato reddituale, patrimoniale e finanziario dell’ex. L’esatta ricostruzione della situazione economica dell’ex, infatti, condurrà ad una equilibrata definizione dell’assegno riservato alla parte più debole. È stato così pienamente accolto il diritto del coniuge di accedere ai documenti dell’anagrafe tributaria, qualificabili come documenti amministrativi, ai fini dell’accesso difensivo, come da art. 22 e seguenti della Legge 241/1990, mediante estrazione di copia. L’estrazione di copia, infatti, rende possibile la “cura” e la “difesa” della situazione giuridica del richiedente e l’utilizzo del documento in fase di giudizio e processuale.
È ovvio che questo tipo di accesso riguarda solo ciò che è stato dichiarato dall’ex coniuge. Esiste una realtà che a volte non va di pari passo con quanto riportato nelle carte. Esistono infatti lavori “in nero”, o dirigenti che - pur guadagnando come tali - percepiscono di fatto uno stipendio ridotto, o un tenore di vita molto più alto di quello che ci si potrebbe permettere, se ci si basasse su ciò che è riportato sui documenti. Le indagini investigative vanno ad integrare ciò che è estraneo al Fisco, dando un quadro reale ed esaustivo di ciò che sono le entrate dell’ex coniuge e le sue abitudini, permettendo una tutela dei propri diritti al 100%.
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Il coniuge può accedere liberamente ai dati del Fisco dell’ex coniuge, per conoscere la sua situazione economica e patrimoniale, senza l’autorizzazione del giudice del processo civile.
