Un nuovo caso di dipendente che viene meno al rapporto fiduciario con il datore di lavoro si è verificato in una gioielleria a Tifernate, dove una commessa durante l’orario lavorativo si appropriava di alcuni gioielli, per poi successivamente rivenderli sul web su una nota piattaforma.
La donna agiva principalmente all’orario di chiusura, perché molto spesso a tale ora rimaneva da sola.
Ad accorgersi del furto è stato proprio il datore di lavoro, che un giorno, durante il controllo dell’inventario, si è reso conto della mancanza di alcuni gioielli, principalmente in argento.
Ciò fece sorgere dei dubbi, che portarono il datore di lavoro alla visione delle telecamere di sorveglianza, dimostrando l’infedeltà della dipendente.
Tale comportamento ha causato il licenziamento per giusta causa e l’arresto della donna, con successiva perquisizione nella sua abitazione e recupero della merce mancante con un valore pari a 15mila euro.
Il furto aziendale, oltre a costituire un reato, è motivo di licenziamento per giusta causa, al di là del danno economico cagionato all’azienda, perché si tratta di una condotta che lede irrimediabilmente il vincolo di fiducia tra dipendente e datore di lavoro.
La maggior parte delle aziende si rivolge alle agenzie investigative autorizzate per i cosiddetti controlli difensivi, in modo da ottenere le prove degli illeciti da utilizzare in giudizio, se necessario, per la tutela dei propri diritti.
Solitamente le prove si ottengono in brevi periodi di tempo, grazie a delle attività di monitoraggio e di pedinamento dei dipendenti infedeli, coadiuvate da attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per esaminare il loro comportamento online e raccogliere elementi utili dal web, come in questo caso, nel quale la dipendente rivendeva online i gioielli sottratti.
Molto utile, in questi casi, è, ad esempio, il Mystery Shopping: l’investigatore privato si finge un cliente, ed in questo modo può raccogliere le prove dell’illecito messo in atto dal lavoratore. La tecnica classica, utilizzata in questo tipo di indagine, è quella del cosiddetto Trap purchase, ossia l'acquisto di un bene o di un servizio mirato ad individuare e a raccogliere le prove dell'illecito.
Rientra nei controlli difensivi anche la videosorveglianza, che il datore di lavoro può mettere in atto anche grazie all’apporto degli investigatori privati, senza dover chiedere preventivamente un accordo sindacale o l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro, poiché lo scopo è quello di provare l’illecito per tutelare il patrimonio aziendale.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?