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DECISIVE LE PROVE DEI DETECTIVE PER DIMOSTRARE LA CAPACITÀ LAVORATIVA DELL’EX: REVOCATO L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO

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DECISIVE LE PROVE DEI DETECTIVE PER DIMOSTRARE LA CAPACITÀ LAVORATIVA DELL’EX: REVOCATO L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO

Il tema dell’assegno di mantenimento è molto sentito, soprattutto in questi ultimi anni, perché, oltre ad essere fondamentale per l’ex coniuge che ne beneficia, poiché non indipendente economicamente, è un impegno notevole per il coniuge obbligato, in particolare dopo il periodo pandemico, che ha rivoluzionato la situazione economica di molte persone.

Se da un lato, dunque, molti ex coniugi obbligati mentono sulle proprie entrate economiche, per non pagare l’assegno o per ridurne l’importo, dall’altro altrettanti ex coniugi beneficiari fanno lo stesso, non dichiarando le proprie entrate per continuare a godere del sostegno economico.

Il Tribunale di Napoli, 1° sezione civile, ad esempio, con la sentenza n. 6249 del 21 giugno 2022, ha affrontato il caso di un uomo, che si è rivolto ad una agenzia investigativa per dimostrare che la ex moglie lavorava come collaboratrice domestica, sebbene lui continuasse da anni a versare a suo favore l’assegno di mantenimento.

Gli investigatori privati, monitorando e pedinando la donna, hanno raccolto le prove della sua attività lavorativa, che il coniuge obbligato ha prodotto in giudizio, consentendo al Giudice di escludere, alla luce dei fatti, la componente assistenziale dell‘assegno che, insieme alla componente perequativa-compensativa, ha lo scopo di ristabilire una situazione di equilibrio fra le parti.

Secondo il Giudice, quindi, non ci sono i presupposti per continuare a beneficiare dell’assegno di mantenimento, del quale, inoltre, la donna ha goduto per undici anni, e per questo è possibile ritenere che la stessa sia stata ristorata dei sacrifici compiuti in costanza di matrimonio, non avendo neanche mai dimostrato di aver rinunciato a degli obiettivi e/o a delle ambizioni personali per dedicarsi alla famiglia.

Inoltre la donna, avendo poco più di 40 anni, ha piena capacità lavorativa, soprattutto in considerazione del fatto che la separazione era avvenuta undici anni prima, quando avrebbe già potuto iniziare a rendersi autonoma economicamente.

Il Giudice ha così deciso per la revoca dell’assegno di mantenimento.

Gli investigatori privati, dunque, si confermano fondamentali in questi casi, intervenendo con delle indagini patrimoniali e con delle indagini sul reale tenore di vita dell’ex coniuge.

La ricerca degli elementi di prova avviene sia grazie a delle attività di monitoraggio e di pedinamento, producendo foto e video relativi alla condotta dell’ex coniuge, fondamentali per dimostrare lo svolgimento di una attività lavorativa non dichiarata, come abbiamo appena visto, sia tramite la consultazione di database su fonti aperte e chiuse ed attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Attività di monitoraggio e di pedinamento dell’ex coniuge;
  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web;
  • Indagini patrimoniali;
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.


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