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CUSTODE FORESTALE ASSENTEISTA: CONDANNATO A RECLUSIONE E RISARCIMENTO PER DANNO D'IMMAGINE

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CUSTODE FORESTALE ASSENTEISTA: CONDANNATO A RECLUSIONE E RISARCIMENTO PER DANNO D'IMMAGINE
Un dipendente pubblico, custode forestale del Comune di Castel Ivano (TN) è stato condannato ad 8 mesi di reclusione dopo esser stato pizzicato a timbrare il cartellino in ufficio per tornare a casa poco dopo. A nulla è valsa la difesa dell’uomo che sosteneva di non essere un “assenteista” bensì un lavoratore scrupoloso: poiché il Comune non gli forniva un ufficio in cui svolgere le proprie mansioni il dipendente aveva creato a casa propria un locale adibito al lavoro e lavorava comodamente da lì. Aveva addirittura portato a casa registri, documenti di servizio e attrezzature per evitare, come sostenuto anche in tribunale, che si perdessero nel disordine dell’ufficio comunale.
I capi d’accusa erano peculato d’uso, poiché aveva utilizzato il veicolo di servizio per spostamenti personali; truffa, poiché aveva percepito lo stipendio anche per ore non lavorate e chiesto rimborsi sul carburante utilizzato per spostamenti estranei all’attività lavorativa; false attestazioni sull’utilizzo del badge, poiché dal cartellino risultava essere in servizio mentre svolgeva altre attività.
Le indagini sono partite in seguito ad una segnalazione da parte di un cittadino e sono state condotte dalla Guardia di Finanza che per mesi ha eseguito pedinamenti monitorando i movimenti della guardia forestale durante gli orari di lavoro. Gli investigatori inoltre hanno utilizzato un dispositivo GPS sul veicolo di servizio per registrare tutti gli spostamenti: dal tracciato sono emerse numerose soste presso l’abitazione privata del dipendente che ha ribadito più volte di recarsi presso la stessa poiché presso il Comune non aveva un locale in cui svolgere le proprie mansioni.
L’ex guardia forestale (il lavoratore si è licenziato prima del processo) inoltre era a conoscenza del monitoraggio da parte della Gdf: questo fatto tuttavia è stato ritenuto insufficiente come prova della buona fede del lavoratore.
Oltre alla reclusione per 8 mesi l’uomo è stato condannato anche a risarcire il Comune di Castel Ivano per il danno all’immagine la cifra di 13'742,37 ossia il 50% della retribuzione percepita nell’anno 2016.
L’assenteismo sembra essere una piaga sempre più diffusa nelle amministrazioni pubbliche di tutta Italia. Solitamente, per il settore pubblico, le indagini sono condotte dalla Guardia di Finanza, tuttavia è bene ricordare che anche le P. A. hanno la facoltà di rivolgersi ad un’agenzia investigativa privata.
Anche il settore privato non è immune dal fenomeno dell’assenteismo: le aziende possono rivolgersi ad un’agenzia investigativa che con pedinamenti e appostamenti saprà monitorare i movimenti dei dipendenti “furbetti”. Le indagini svolte dall’investigatore privato vengono raccolte in una relazione, valida come prova in un eventuale processo.


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