L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la circolare n. 2/2016 del 7 novembre scorso, ha dato una interpretazione piuttosto restrittiva del nuovo articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, relativamente all’installazione dei dispositivi di localizzazione satellitare (Gps) sulle autovetture aziendali.
A differenza di quanto affermato dalla Direzione Interregionale del lavoro di Milano, la circolare statuisce che l’istallazione del Gps sulle auto aziendali richieda un accordo sindacale o un’autorizzazione amministrativa. Ciò ritenendo i sistemi di geolocalizzazione un elemento aggiuntivo rispetto agli strumenti di lavoro, per i quali secondo l’attuale articolo 4 dello Statuto del Lavoratori non è necessaria una preventiva autorizzazione amministrativa o sindacale ai fini dell’installazione, anche qualora, al pari degli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze, consentano il controllo a distanza dei lavoratori.
Contrariamente quando gli strumenti di localizzazione sono fondamentali per esplicare l’attività lavorativa o siano tassativamente richiesti dalla legge (es. per il trasporto valori di importi superiori a 1,5 milioni) non è necessario nessuna autorizzazione amministrativa.
Resta quindi fondamentale individuare la funzione effettiva degli strumenti di controllo.
Ciò detto, al fine di controllare al di fuori della sede aziendale o dei luoghi di lavoro, i dipendenti verso i quali il datore di lavoro nutra dubbi di fedeltà, allorché si sia incrinato il vincolo fiduciario, si dimostra più immediato e lecito il ruolo esercitato dalla agenzie investigative private (in virtù delle autorizzazioni ex art.134 T.U.L.P.S) che porteranno alla luce eventuali illeciti commessi e che potranno dare testimonianza di questi in giudizio.
