Ci sono molti motivi per i quali un soggetto può essere interessato a conoscere l’affidabilità di una azienda.
Può trattarsi di un privato che, ad esempio, sta valutando un acquisto importante o una eventuale collaborazione, o di un’altra azienda, che ha bisogno di conoscere meglio un eventuale cliente, socio, fornitore o partner, per evitare che, intrattenendo relazioni commerciali con una azienda poco “sana”, possano esserci problemi legati alla solvibilità e alla reputazione.
Bisogna, quindi, indagare preventivamente non solo sull’azienda in sé, ma anche sulle figure dirigenziali che la guidano e rappresentano, perché saranno loro gli interlocutori principali.
Solitamente la prima cosa da fare è capire se l’azienda esiste o meno. Sembrerà banale, ma, soprattutto in questi ultimi anni, le truffe, specie quelle sul web, si sono moltiplicate in maniera esponenziale.
Si inizia con il verificare che l’azienda sia di fatto iscritta all’Ufficio delle Imprese, se possiede partita iva, codice fiscale, Rea. Se ha un sito internet, riportante le informazioni relative alle sedi, alla ragione sociale, il numero di telefono, la Privacy Policy ed il responsabile della privacy e se possiede un indirizzo pec, obbligatorio per tutte le imprese.
Si può poi procedere con l’analisi del bilancio della società, tenendo conto, in particolare, di alcuni indici come il patrimonio sociale ed il capitale versato. Solitamente, ad esempio, una società con un capitale alto è più affidabile di una società con un capitale minimo o, addirittura, irrisorio. Esistono, infatti, società che hanno un capitale di un solo euro.
È importante determinare non solo il rating aziendale in base a tutte le informazioni raccolte, ma anche l’identità dei vari soci, le loro età e la loro provenienza. Una società fondata da ragazzi molto giovani, ad esempio, può essere interessante in molti settori, per l’innovazione che si presume sia in grado di apportare, ma può essere un limite per altri settori, nei quali l’esperienza e la maturità sono qualità indispensabili.
O ancora: una società intestata ad una persona molto anziana, o a un extracomunitario, potrebbe far pensare che si stia utilizzando un prestanome, per salvaguardare dei soggetti che non vogliono comparire.
Tuttavia non è per nulla semplice ottenere, valutare e analizzare queste e le molte altre informazioni utili ad individuare l’identità e la reputazione di una azienda: i bilanci potrebbero essere manovrati, i feedback online potrebbero essere falsi, gli intenti fraudolenti degli amministratori potrebbero non essere immediatamente visibili.
Ecco perché la maggior parte delle aziende, per non cadere in errori di valutazione, si rivolge alle agenzie investigative autorizzate. Attraverso delle attività di e-business intelligence è possibile verificare la reputazione e la “salute” dell’azienda di interesse.
Questo tipo di indagine ha ad oggetto:
Con la diffusone degli user generated content (UGC), ossia dei contenuti generati dai clienti/utenti, è diventato molto più complesso distinguere tra i vari feedback, individuando quelli affidabili. Gli investigatori privati specializzati in Web Intelligence OSINT/SOCMINT possiedono il giusto know-how per fornire una panoramica della reputazione e della situazione aziendali il più vicina possibile alla realtà.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?