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BADGE CON L’IMPRONTA DELLA MANO: È UTILIZZABILE?

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BADGE CON L’IMPRONTA DELLA MANO: È UTILIZZABILE?
Con Sentenza n. 25686, la Suprema Corte di Cassazione condanna al pagamento di una sanzione pari ad euro 66 mila una società di raccolta di rifiuti, colpevole di aver violato il Codice sulla protezione dei dati personali.
Infatti questa società, al fine di verificare l’effettiva presenza dei dipendenti sul posto di lavoro, aveva creato un badge personale contenente i dati biometrici della mano del lavoratore al quale apparteneva.
Per poter utilizzare un simile strumento di controllo, la società avrebbe dovuto avere l’ok del Garante della privacy - fatto che non si è verificato.
Nullo il tentativo di difesa della società, che si appellava al fatto che i dati biometrici non fossero raccolti in una vera e propria banca dati.
La Suprema Corte ricorda che il Codice definisce “trattamento” qualunque operazione che riguardi «la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, la consultazione, l’elaborazione, la modificazione, la selezione, l’estrazione, il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, anche se non registrati in una banca di dati». 
Un efficace e valido strumento per verificare l’effettiva presenza dei dipendenti sul posto di lavoro è rappresentato dall’attività di monitoraggio condotta dalle agenzie investigative private, come FIRSTNet.
FIRSTNet, autorizzata da Licenza Prefettizia ex Art. 134 del T.U.L.P.S., condurrà attività investigative nell’ambito della legalità e le prove raccolte potranno essere utilizzate in sede processuale.
Chiamaci al numero 02/37904022 per una consulenza.

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Sentenza 25686.pdf


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