Qualche giorno fa, il 10 maggio 2022, si è tenuta la riunione del tavolo tecnico del Ministero della Giustizia che si occupa della tutela dei diritti dei minori sul web, con particolare attenzione ai social network, tema quanto mai attuale, visto che la maggior parte dei ragazzi trascorre almeno 7 ore al giorno online, ossia il 42% del tempo disponibile nell’arco di una giornata, se escludiamo il riposo di 7/8 ore.
Le autorità che hanno preso parte della riunione sono state tre: Agcom, Privacy e Infanzia ed adolescenza.
È stata illustrata la relazione finale (in allegato) e sono state presentate delle proposte per migliorare la tutela dei minori online, tra le quali:
L’accesso alla rete non può certo essere negato ai minori, e devono essere adottate tutte le misure per tutelarli, aiutandoli a gestire la loro identità, anche digitale, e ad evitare i pericoli che la rete nasconde, e che si esprimono anche nel mondo reale.
I primi a dover effettuare dei controlli sui minori, senza risultare invadente, devono essere i genitori, e per farlo possono rivolgersi ad una agenzia investigativa autorizzata.
Le indagini relative al controllo attività minori online consistono nella ricerca, raccolta ed analisi di dati e di notizie tratte da fonti aperte sulle attività condotte dal minore, come ad esempio le informazioni ricavate dai social network e da tutti gli altri profili del minore presenti online.
È possibile verificare le interazioni, le pubblicazioni e le attività che il minore svolge sul web. Tutte le informazioni raccolte all’interno della rete, data la natura mutevole di questa, vengono cristallizzate nel tempo tramite software specifici che permettono di conservare l’informazione anche qualora venisse cancellata.
Gli elementi raccolti dalle indagini degli investigatori privati esperti possono essere anche utilizzati per la tutela dei propri diritti in sede di giudizio e/o per sporgere denuncia contro i responsabili di condotte illecite, come atti di cyberbullismo, adescamento, sextortion, truffe, furto digitale etc.
Un aspetto che non può essere sottovalutato riguarda le ripercussioni che il virtuale ha inevitabilmente sulla vita “reale”, come anticipato. È fondamentale, quindi, che i genitori, incaricando una agenzia investigativa autorizzata, controllino i propri figli minori anche fuori casa, quando i fenomeni di bullismo, l’abuso di alcol e droga, la violenza arrecata e ricevuta, l’inosservanza delle regole etc si manifestano nella loro massima pericolosità.
Gli investigatori privati, attraverso delle attività di pedinamento e di monitoraggio del minore, nella massima discrezione, potranno consegnare ai genitori il report dettagliato del comportamento adottato dai loro figli e da chi è loro accanto fuori casa.
Gli investigatori preposti a questo tipo di indagine hanno il know-how e le caratteristiche necessarie per monitorare dall’interno gli ambienti fisici e virtuali frequentati dai ragazzi, ottenendo informazioni più dettagliate e carpendo al meglio abitudini e codici comportamentali.
Non solo: gli investigatori privati possono essere chiamati a testimoniare, in un eventuale processo, poiché testimoni oculari dei fatti riportati nel dossier prodotto in giudizio.
Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?