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AFFIDAMENTO ESCLUSIVO SOLO SE VIENE PROVATA ADEGUATAMENTE LA MOTIVAZIONE

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AFFIDAMENTO ESCLUSIVO SOLO SE VIENE PROVATA ADEGUATAMENTE LA MOTIVAZIONE

Torniamo a parlare di affidamento esclusivo dei minori, a seguito del divorzio dei coniugi, con una interessante ordinanza della Cassazione, la n. 1645 del 10 gennaio 2022 (in allegato), che riprende quelli che sono i presupposti alla base di tale scelta.

Come sappiamo la normativa sull’affidamento dei minori, riformata prima con il Decreto Legislativo n.54/2006 e poi con il D.Lgs 154/2013, predilige la modalità dell’affidamento condiviso, in base al principio della bigenitorialità, riconoscendo ad entrambi i genitori l’esercizio della responsabilità genitoriale e la possibilità al minore di mantenere un rapporto sano e regolare con entrambe le figure genitoriali.

Se ci sono, però, motivi validi, contrari all’interesse del minore, il Giudice può disporre l’affidamento dei figli ad uno solo dei genitori, così come da d.lgs. 154/2013, art. 337-quater.

Come ribadisce infatti l’ordinanza in esame: “L'affidamento condiviso ad entrambi i genitori dei figli minori costituisce il regime ordinario che è derogabile quando esso risulti pregiudizievole per l'interesse dei figli, alterando e ponendo in serio pericolo il loro equilibrio e sviluppo psico-fisico.”

Ed ancora, introducendo un aspetto molto interessante: “L'eventuale pronuncia che statuisce in tal senso (n.d.r. affidamento esclusivo) deve essere sorretta da una puntuale motivazione destinata a farsi carico non solo del pregiudizio potenzialmente arrecato al figlio da un affidamento condiviso ma, anche, da un canto, ed in positivo, della idoneità del genitore affidatario esclusivo ai compiti di accudimento ed educazione, nella apprezzata sua capacità di assolvere al proprio ruolo anche per le modalità con cui lo ha svolto nel passato e, dall'altro, in negativo, della inidoneità ovvero manifesta carenza dell'altro genitore”.

In altre parole: non si può negare l’affidamento a un genitore senza motivare adeguatamente il perché l’altro genitore è l’unica figura in grado di occuparsi del minore.

Nel caso di specie un uomo era ricorso in Cassazione lamentando il fatto che “il giudice d'appello aveva disposto l'affido esclusivo della (figlia) minore alla madre senza adeguata motivazione, non avendo la Corte di merito […] motivato in ordine alla capacità genitoriale della madre, quale affidataria in via esclusiva, per un giudizio in siffatti termini formulato nonostante le contrarie valutazioni per l'appunto contenute nella disposta consulenza tecnica d'ufficio che della figura materna aveva evidenziato l'incapacità a preservare il rapporto padre-figlia.”

Infatti la madre, in passato, aveva tenuto una condotta che, secondo quanto dimostrato dall’ex marito, avevano causato un “pregiudizio risentito dalla minore dall'affido condiviso - segnalando a tal fine l'episodio della Prima comunione, fonte di conflitto tra genitori risolto per l'intervento di figure terze (istanza al giudice ed alla curia vescovile)” citando, dunque, solo un esempio tratto dalle precedenti pronunce, emblematico della inadeguatezza della madre come unico genitore responsabile.

Per la Cassazione il motivo di ricorso dell’uomo è da ritenersi fondato.

È evidente che in questi casi possono essere risolutive delle indagini familiari dedicate all’affidamento dei minori, svolte da investigatori privati autorizzati. Le prove dell’inadempienza dei doveri genitoriali devono essere, infatti, tangibili ed incontestabili, per essere utilizzate in giudizio, ed è per questo che ci si rivolge alle agenzie investigative.

Gli investigatori privati possono intervenire in diversi aspetti, come: 

  • La verifica dei luoghi e degli ambienti nei quali vive il minore quando è con il genitore affidatario, le persone con le quali entra in contatto e le condotte contrarie alla sua tutela psicofisica;
  • La verifica della moralità e dello stile di vita del genitore affidatario, la sua affidabilità e l’abuso di eventuali sostanze.

L’affidamento esclusivo è sì una situazione eccezionale, ma se la condizione del minore è particolarmente a rischio, il dossier investigativo può far emergere la verità ed il genitore ottenere l’affido.

Come possono intervenire gli investigatori privati, in questi casi?

  • Attività di monitoraggio e di pedinamento;
  • Attività di Web Intelligence OSINT e SOCMINT per la raccolta di elementi di prova dal web;
  • Testimonianza in Tribunale, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo, se necessario.

Scarica l'allegato
Ordinanza n. 1645 del 2022.pdf


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