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ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE PE RIL CONIUGE AFFETTO DA LUDOPATIA.

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ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE PE RIL CONIUGE AFFETTO DA LUDOPATIA. Oggi i giocatori patologici sono numerosissimi. In Italia si stimano 17 milioni di persone che hanno giocato almeno una volta (fonte: Cnr) e 2,5 milioni di giocatori abituali e, dunque, a rischio dipendenza (anche se appena 7 mila sono in cura presso le Asl). La Lombardia è la regione che più contribuisce alla raccolta del gioco d’azzardo (19,5%), seguita da Lazio (10,6%), Campania (9,8%), Emilia-Romagna (8,3%), Veneto (8,1%) e via via tutte le altre.
 
Difficile dire quale sia il giocatore patologico tipo. Si va dalla casalinga annoiata, che alle 8 di mattina passa dal Tabaccaio per il “gratta e vinci” del momento - con giusta preoccupazione dell’esercente -che la esorta a smettere (per oggi), al giocatore di poker, padre di famiglia, che ormai ha perso tutti i risparmi e la casa perché ossessionato dalle carte.
 
Tutti hanno sicuramente in comune una dipendenza dal gioco che non gli consente di controllarsi e dire di no. È una vera e propria malattia che modifica le abitudini di vita annullando ogni altro interesse e rovina le famiglie.
 
“Il giocatore è diagnosticato affetto dal gioco d'azzardo patologico (DSM-IV, 1994) se presenta almeno cinque dei sintomi che seguono:
  1. è assorbito dal gioco, per esempio è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare modi per procurarsi denaro per giocare;
  2. ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato;
  3. tenta di ridurre, controllare o interrompere il gioco d'azzardo, ma senza successo;
  4. è irrequieto e irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d'azzardo;
  5. gioca d'azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico, per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione;
  6. dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora, rincorrendo le proprie perdite;
  7. mente alla propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l'entità del coinvolgimento nel gioco d'azzardo;
  8. ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d'azzardo;
  9. ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d'azzardo;
  10. fa affidamento sugli altri per reperire denaro al fine di alleviare la situazione economica difficile causata dal gioco, “operazione di salvataggio”.
“Prima i soldi, poi tutto l'oro che avevamo. Poi la macchina, fino a perdere la casa. È così che ho lasciato mio marito, racconta Elena. Un matrimonio perfetto, all'apparenza. Perfetto fino quando mio marito cominciò col poker. In bar e casinò. Di certo, lasciarlo è stata la scelta migliore che potessi fare. Tuttavia, non l'ho abbandonato. Al momento l'ho affidato a un centro di cura”.
 
Purtroppo, i giocatori patologici tendono a mentire e per scoprirli è necessaria un’attività investigativa continuativa volta a certificare tutti i momenti durante i quali la persona gioca. Solo così è possibile mettere le persone affette da patologia dinnanzi alla realtà e tutelarsi. Il gioco d’azzardo può essere considerato come un valido motivo per chiedere l’addebito della separazione in capo al coniuge vittima del vizio; violato l’obbligo di assistenza morale e materiale verso l’altro coniuge
 


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