L’articolo 5 del Regolamento del T.U.L.P.S. prevede la possibilità per l’investigatore privato di svolgere indagini in ambito aziendale, che possono riguardare anche azioni illecite o comportamenti scorretti dei lavoratori dipendenti.
La Corte di Cassazione - Sez. Lavoro con la sentenza n. 8373/2018 ha recentemente ribadito la legittimità dei controlli sui lavoratori dipendenti svolti da soggetti terzi nella misura in cui tali controlli riguardino le cause dell’assenza dal luogo di lavoro e non la qualità o le modalità di adempimento del lavoro stesso.
Nel caso specifico la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un agente assicurativo che contestava la legittimità dei controlli eseguiti da un’agenzia investigativa nei propri confronti e che hanno condotto al licenziamento del lavoratore: è stato accertato come, per 10 giorni consecutivi, l’assicuratore non abbia rispettato l’orario di lavoro giornaliero né abbia svolto alcuna attività lavorativa al di fuori dell'ufficio.
La Corte dunque ha affermato la piena legittimità dell’attività svolta dagli investigatori privati e il rispetto delle garanzie previste dagli articoli 2 e 3 dello Statuto dei Lavoratori in quanto attività “finalizzata non all'accertamento delle modalità di adempimento dell'obbligazione lavorativa, bensì alla verifica se il dipendente si fosse assentato, senza giustificato motivo o permesso dal luogo di lavoro” (Sentenza n. 8373/18, sezione Lavoro).
Il lavoratore pertanto è stato condannato al pagamento delle spese processuali, oltre che licenziato per giusta causa.
Sospetti che i tuoi dipendenti non rispettino l’orario di lavoro? Sospetti che compiano attività non lavorative al posto di essere in ufficio?
Chiama FIRSTNet Investigazioni per una consulenza gratuita al numero 0237904022.
