Indagine finalizzata alla raccolta e verifica di informazioni sul conto di persone da destinare ad attività particolari all’interno della propria azienda. Può consistere nella verifica della veridicità dei titoli, della formazione e delle posizioni lavorative precedenti ma anche dello stile di vita del potenziale dipendente, qualora non conforme alle mansioni che dovrà svolgere, e quindi della sua moralità. Scatta infatti il reato di truffa per chi falsifica il proprio curriculum vitae, per ottenere ad esempio un incarico che prevede una retribuzione più alta (Cass. sent. n. 54253/17 dell’1.12.2017). Tali indagini dovranno essere effettuate soprattutto nei confronti di chi ricoprirà ruoli importanti all’interno dell’azienda, dal dirigente al cassiere che ha il compito di gestire il denaro. L’agenzia investigativa acquisisce i dati del candidato e le informazioni rilevanti che lo riguardano, procedendo con la verifica dei dati anagrafici forniti e delle competenze professionali dichiarate. Vengono verificati i titoli di studio, eventuali certificazioni e attestati di frequenza, eventuali iscrizioni ad un albo o ad un ordine professionale. Particolare attenzione viene riservata, ovviamente, alle esperienze lavorative pregresse. Vengono poi analizzati gli aspetti personali del candidato, attingendo anche dal web (profili social etc).
Conosciuta anche come Pre-employment screening, questo tipo di indagine individua la presenza di “red flags” nel background professionale del candidato, permettendo all’azienda di tutelarsi da possibili problematiche future.